E' un mondo strano, quello del poker. Ieri eri un idolo e tutto ti era permesso, oggi sei in disgrazia e tutto ti si ritorce contro. E' il caso di Brian Townsend, uno dei giocatori più forti e chiacchierati che si siano mai visti ai tavoli high stakes online di tutto il globo. Il celebre "Sbrugby" è ritornato agli onori delle cronache per alcuni rumors che lo riguardavano. Galeotta fu una chat su full tilt tra lui, durrrr e Chris Lee in cui Brian candidamente ammetteva di possedere altri s con cui giocare a livelli più bassi di quelli che gli spetterebbero in quanto a talento, ma per cui non ha da tempo più il bankroll necessario.
Di quanto e come sia andato rotto nell'ultimo anno Townsend è stato scritto molto. Era sparito per un pò dalla circolazione, continuando ad amministrare il sito di cui è socio, Cardrunners ma del tutto assente dalle cronache High Stakes. In chat con i suoi colleghi Brian crolla, ammettendo di giocare al 25/50 e 50/100 NLHE e al massimo al 100/200 PLO. Una cosa insopportabile per lui, ammettere di non avere il roll per sedersi al 200/400 PLO, il suo abituale livello e l'arena dei quotidiani scontri tra pro e scavezzacollo vari.
Pur giurando di non aver mai giocato allo stesso tavolo con più di un , Townsend si è parzialmente giocato la sponsorship che aveva recentemente allacciato con Full Tilt, grazie alla quale giocava da un pò di mesi (marzo 2008) con un in rosso recante il suo nome per esteso, Brian Townsend. Ora che è venuta fuori questa storia, la stessa poker room ha deciso di sospendergli il nuovo sponsorizzato per 6 mesi, in attesa di ulteriori sviluppi.
E' stato Brian stesso, una volta scoppiato il bubbone delle voci di corridoio sui forums che in breve diventano urla assordanti, a scrivere un post sul suo blog di cardrunners, in cui chiede pubblicamente scusa a tutti per questa defaillance. In sostanza, pur giurando di non aver mai giocato con più s allo stesso tavolo, ammette di aver usato s incogniti ("Stellarnebula" in primis) per giocare livelli inferiori di NLHE e PLO come il 25/50 e 50/100. Tutto questo per non aver il coraggio di ammettere pubblicamente di essere "rotto" per i livelli a cui era solito giocare. "I was just too prideful to make it public" scrive Brian, cioè "ero troppo orgoglioso per renderlo pubblico".
In realtà Townsend non ha fatto nulla di particolarmente riprovevole. E' stato debole, quello certamente. Ma tutta la gente che adesso lo attacca per aver mentito, che lo accusa di aver "ripulito" giocatori inferiori ed ignari di giocare contro di lui, troppo in fretta dimentica che quando Brian era in auge, e distruggeva i più alti livelli di cash game, aveva già comunicato sul suo blog di far uso di un altro su full tilt, "moneyhungryhoe", pur non utilizzandolo in contemporanea col suo. Ma nessuno aveva battuto ciglio, allora.
E così, ci si dimentica della miriade di casi analoghi quando non decisamente peggiori: Sorel Mizzi, Justin Bonomo, Patrick Antonius, David Benyamine, durrrr, Dustin Dirksen, i fratelli Di e Hac Dang...sono solo alcuni dei più famosi tra i nomi di professionisti che fanno o hanno fatto multiing, in maniera più o meno palesata.
Quindi, anche se da un lato il poker si conferma una sorta di sistema "naturalmente" democratico, in cui chi imbroglia o fa il furbo viene presto scoperto (vedi casi di Absolut e Ultimate bet) e paga il dovuto, dall'altra parte risente delle medesime ipocrisie della moderna specie umana, tendente ad osannare chi è in posizione di forza o di potere, e ad attaccare e distruggere chi è caduto in disgrazia o attraversa un momento di difficoltà.
E' un mondo strano, quello del poker...