Dalle accuse alla richiesta di processo 26126e
Mike Postle lo scorso settembre è finito sotto le luci della ribalta, dopo una serie di accuse lanciate prima in rete e poi attraverso i legali da 24 giocatori dello Stone Gambling Hall. Players che prendevano parte alle sessioni streaming cash game con lo stesso Poste, il quale è stato a loro dire autore di giocate fin troppo perfette. Così perfette da far pensare che il giocatore potesse conoscere in anticipo le carte dei rivali.
I 24 accusatori hanno parlato nei mesi scorsi di un possibile complice che potesse suggerire dalla regia le carte degli altri giocatori. Osservando i filmati delle sessioni incriminati, si può davvero dire che le letture al tavolo dello stesso Postle siano state di una perfezione unica. Ma oltre questo, non possiamo andare. Nel frattempo giocatori e casinò si sono uniti e tramite l'avvocato di Sacramento, Mac Verstandig hanno mosso una richiesta di procedimento penale verso Mike Postle, chiedendo 10 milioni di dollari come risarcimento.
L'avvocato per sette volte si è recato a casa del giocatore per tentare di consegnare la notifica della causa. Senza la firma del giocatore sarebbe stato molto più complicato arrivare in tempi brevi al processo. Per sette volte nessuno ha aperto al legale dei giocatori. Mac Versstanding ha riferito di aver avuto la sensazione che qualcuno lo stesse osservando dalle finestre di casa, pur senza aprire. Decisivo alla fine è stato l’ottavo viaggio dell’avvocato: ha suonato e Postle ha aperto, firmando la notifica. A quel punto si è aperta la strada per il processo.
La retromarcia del Casinò 2r5d7
Nelle ultime settimane però il caso Miker Postle ha assunto contorni quasi surreali. Nella fazione dell'accusa c'è stata prima una netta spaccatura fra lo Stone Gambling Hall e i giocatori, poi lo stesso casinò si è chiamato fuori dalla vicenda. L’avvocato Mark Meo, il quale agisce per conto della casa da gioco di Sacramento, ha depositato un atto in cui chiede l’archiviazione della azione civile intentata ai danni della casa da gioco, motivando che questa non abbia alcuna responsabilità nella vicenda e che non ci sono prove della truffa.
Un o indietro netto e che rimescola sicuramente le carte in gioco. Chiaro il motivo che ha portato lo Stone Gambling Hall a questa retromarcia: non esiste alcuna prova che indichi una frode e soprattutto non esiste alcuna certezza che uno o più dipendenti del casinò fossero complici dello stesso Mike Postle. Di conseguenza il casinò si tira fuori dalla vicenda e questo potrebbe avere un peso differente nell'esito dell'eventuale processo.
Mike Postle punta al proscioglimento 214l44
Abbiamo detto eventuale processo. Perché in realtà la prima udienza doveva esserci lo scorso 26 febbraio, ma di fatto fino ad oggi in nessuna aula di tribunale si è parlato del caso Mike Postle. Nel frattempo quest'ultimo ha fatto pervenire una memoria difensiva al tribunale di Sacramento, in cui chiede il proscioglimento. Una lunga lettera in cui il giocatore si focalizza soprattutto su due punti per ottenere il proscioglimento:
- Non è ancora stata indicata con prova inconfutabile l'eventuale truffa anche in un sola mano.
- Non è stato portato ancora alla luce uno o più complici. L'accusa parla di aiuti esterni nella truffa, ma secondo Mike Postle, dopo sei mesi nessun nome è stato fatto in questo senso.
Insomma mancanza di prove certe che hanno spinto il giocatore e ovviamente il suo avvocato a chiedere il proscioglimento immediato, senza aprire alcun processo. Adesso spetterà al tribunale di Sacramento valutare queste richieste e poi decidere: se procedere nei confronti di Mike Postle, oppure sollevarlo dalle accuse, mettendo la parola fine su questo caso.
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