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Forhayley, storia di un grinder senza talento o quasi 1u1r2i

Già lo scorso anno vi avevamo parlato di "forhayley", grinder russo che nel giro di qualche anno è ato dal giocare il NL50 fino a diventare un regular dei tavoli high stakes, in un periodo nel quale pochissimi sono in grado di mettere in atto una scalata del genere.

Recentemente è emersa una sua interessante intervista, che rilasciò poco più di un anno fa addirittura ad Ivan Demidov, suo connazionale che fu secondo nel Main Event WSOP del 2008 ed in qualche modo avvicinò al poker lo stesso "forhayley". Quest'ultimo, anni fa, era infatti coinvolto nel mondo dei videogiochi online, proprio come a suo tempo lo era Demidov.

Il successo di Ivan nel 2008 fece molto scalpore, fra coloro che dedicavano ore ed ore ogni giorno giocando a Counter-Strike o Starcraft: tutti quei soldi per un gioco, che si poteva praticare anche da casa propria stando seduti di fronte ad un computer? A molti di loro pareva fin troppo bello per essere vero.

E' così che Dmitry "forhayley" Yaskevich comincia, dedicandosi praticamente da subito al cash game, partendo addirittura dal NL5: "All'inizio sinceramente non ero molto interessato al gioco, lo vedevo più che altro come un modo per guadagnare soldi - racconta - quando poi ho cominciato a giocare dal NL100 in su, contro avversari sensati, allora ho cominciato a trovarlo interessante. Non ho mai fatto table selection: fino al NL2000 ho giocato contro chiunque".

Una delle rare immagini che ritraggono "forhayley", noto anche come "Rhje" su Full Tilt Poker

Uno dei suoi punti di forza è proprio la dedizione. Nonostante il successo e la rapida scalata dei livelli, continua a macinare almeno 150.000 mani al mese: "Il poker online non sarà eterno, quindi cerco di massimizzare. Questo gioco mi ha dato un'ottima occasione, molti miei coetanei non sanno bene che cosa fare, la loro vita sembra priva di scopo, mentre io ho questo, voglio imparare a giocare a poker bene. E' qualcosa che mi motiva, la mattina mi sveglio con un obiettivo, so che devo giocare".

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Il russo è diventato famoso perché per anni ha tenuto un blog sulla sua scalata, intitolato curiosamente "un regular senza talento": "Ho sempre avuto una bassa autostima, da piccolo mi hanno cresciuto con l'idea di non dovermi paragonare alle persone peggiori di me. Anche adesso non cambierei quel nome, perché continuo a guardare soltanto i migliori e mi rendo conto di quanto sia indietro rispetto a loro".

All'epoca dell'intervista "forhayley" non giocava ancora i più alti livelli, ma aveva un'idea piuttosto chiara di come funzionassero le cose ai piani alti: "Dal NL2000 in su i tavoli si avviano solo se c'è un fish, diversamente ti danno azione solamente i più forti. Per questo il NL1000 è forse il livello più duro da giocare, ai livelli superiori c'è sempre almeno un grosso perdente".

Il russo sembrava avere un'idea chiara anche su un altro aspetto chiave, che caratterizza la vita di un giocatore professionista: "Se dici a qualcuno che sei il miglior giocatore di scacchi russo, ti chiederà quale sia la tua posizione nelle classifiche, e tu potrai rispondergli che sei il numero uno. Se invece dici a qualcuno che sei il miglior giocatore russo di poker, ti chiederà quanto hai guadagnato.
In altre parole, non sarà interessato a quello che fai, ma se lo sarà riguarderà soprattutto i soldi. Non dico che il poker non sia in grado di darti nulla, ma che non mi considero un self made man solo perché ho imparato il gioco. Il successo nel poker in sé è qualcosa di molto poco utile, nessuno ne ha bisogno. La sola cosa di cui puoi essere orgoglioso sono i soldi che hai guadagnato".

E nonostante sia difficile dire quanti siano nel suo caso, di certo non sono pochi, ed anzi si tratta di una cifra certamente destinata a crescere. 

Piero 'Pierelfo' Pelosi

Piero 'Pierelfo' Pelosi 1h3s13

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