Cristiano Blanco è stato, e per certi versi lo è ancora, un giocatore di poker che ha lasciato il segno se si parla di poker italiano, dando un contributo tangibile, al pari di altri mostri sacri di inizio millennio, da Pescatori ad Alioto, da Minieri a Pagano, per lo sviluppo a macchia d'olio del Texas Hold'Em.
Un'altra era 453621
Chi ha cominciato a giocare da qualche anno, fa parte di quella generazione di giocatori che si sono persi la genesi del poker nazionale, quella che ha dato origine alla grande corsa all'oro che in tutto il mondo fu messa in moto dall'episodio spartiacque dal quale tutto partì, la vittoria di Chris Moneymaker alle World Series Of Poker del 2003.
In realtà in Italia, come spesso accade per i fenomeni sociali di ogni epoca e tipo, l'esplosione del poker giunse un po' più tardi rispetto al resto del mondo e dell'Europa in generale, ma un impulso fortissimo, quando proprio Assopoker cominciava a muovere i importanti e si poneva già allora come sito di riferimento del poker nazionale, lo diede Cristiano Blanco.
In quell'epoca il giocatore romano, esercitava la professione di giornalista e partecipò alla tappa tedesca di Dortmund dell'European Poker Tour che si svolse dall'otto all'undici marzo del 2007, quando cominciavano a venire fuori nomi del calibro di Sebastian Ruthenberg, in quell'occasione padrone di casa, Erik Lindberg e Nicolas Levi.
Un tavolo finale difficile per Cristiano Blanco 5n1744
Abbiamo citato questi tre nomi non a caso, perché tutti questi giocatori furono protagonisti di un tavolo finale non esattamente malleabile, anche e soprattutto per un giocatore come l'italiano che mirava a conquistare il suo primo piazzamento importante su Hendonmob, così come accadde in quell'occasione.
In particolare, Ruthenberg, che poi diventò una sorta di spauracchio del poker continentale, ma che già al momento dell'EPT di Dortmund aveva messo in cascina risultati piuttosto importanti come un tavolo finale al Bregenz Open non più di 5 giorni prima della sua partecipazione tedesca, chiuse al terzo posto un 3-Way che per Blanco sarebbe potuto essere sulla carta proibitivo, ma che affrontò con coraggio e che lo portò a un o dalla vittoria.

L'avversario in heads up fu il tenace norvegese Andreas Hoivold, in quell'occasione trionfatore per un primo premio da €672.000, utili a relegare al secondo posto uno straordinario Blanco, che dopo la scintillante prestazione tedesca, mise in tasca la non disprezzabile cifra di €380.000 e guadagnò il nickname tutt'altro che disonorevole di "Italian Stallion", definito in questo pittoresco modo dai commentatori EPT dell'epoca.
I numero di un EPT da urlo 395o2w
All’Hohensyburg Casino di Dortmund si presentarono qualcosa come 493 giocatori, tutti pronti a sborsare un costo di iscrizione da €5.000, che però il nostro connazionale fece a meno di spendere, vincitore di un satellite e caldissimo protagonista dei giorni seguenti per una quattro giorni che il romano, e romanista, non potrà dimenticare per tutta la vita.
Su Assopoker, ai tempi del forum, Blanco era conosciuto da tutti con il nick "Mercury", e si guadagnò il Buy In al torneo in seguito ad una vittoria ad un satellite conquistato su Everest Poker, storica room di inizio anni 2000, con cui Cristiano chiuse un accordo di sponsorizzazione all'indomani del suo secondo posto.

Il testa a testa conclusivo fu deciso per uno squilibrio in chips decisamente favorevole al futuro vincitore, capace di eliminare al terzo posto Ruthenberg in un colpo del quale Blanco approfittò per guadagnare un gradino da €160.000, nonostante uno stack risicatissimo se confrontato a quello dei suoi due avversari in 3-way.
La mano conclusiva fu anche la prima del heads up, con il nostro connazionale con tutte le chips dentro con T9 che sbatterono contro la coppia di donne del suo avversario.
Oggi Cristiano Blanco ha una famiglia bellissima e fa il manager di importanti multinazionali in quel di Malta. Ha di recente scritto un libro del quale vi avevamo parlato qui e gioca a poker con minore assiduità e frequenza di un tempo.