Enrico Camosci è indagato dalla Guardia di Finanza di Bologna e denunciato dalla Procura della Repubblica del capoluogo emiliano per presunta evasione fiscale. Secondo la versione ufficiale delle fiamme gialle non avrebbe dichiarato vincite in tornei di poker maturate in casinò e in rooms online extra UE per 1,5 milioni di euro.
Tutti i media generalisti si sono già occupati della notizia, riportando di fatto la stessa identica (e parole) versione.
La vecchia inchiesta All in, partita nel 2011 e che coinvolse quasi tutti i giocatori professionisti italiani però ci ha abituato a diffidare dei titoloni dei giornnali, da allora non diamo nulla per scontato e diffidiamo - fino a prova contraria - delle informazioni frammentarie emerse e di questo atteggiamento giustizialista. Nella precedente inchiesta, i giocatori che presentarono ricorso alle Commissioni tributarie vinsero tutti (tranne qualche rarissima eccezione per altre problematiche), fino ad arrivare alla Sentenza alla Corte di Giustizia Europea del 2014 (ne parleremo più avanti).
Nella medesima ricostruzione riportata dai media (con una catena di copia-incolla), risultano dei punti poco chiari che sia le autorità e che i legali difensori di "Camosh", chiariranno.
Dalle informazioni frammentarie che sono emerse è difficile farsi un'idea chiara sull'indagine, del resto gli inquirenti mantengono ancora uno stretto riserbo su alcuni dettagli che possono essere decisivi. Pertanto qualsiasi ricostruzione pare del tutto fumosa ai fini legali.
In questo Articolo:
Le accuse della Guardia di Finanza 24s3z
Secondo quanto riporta l’ANSA e altri media: “il Nucleo operativo metropolitano di Bologna delle Fiamme Gialle, in seguito a verifica fiscale, gli contesta di non aver mai dichiarato alcune proprie vincite al di fuori dell’Unione Europea, sia dal vivo sia online. Da qui la denuncia per omessa dichiarazione: non avrebbe dichiarato vincite tali da recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro”. Si parla di quindi non solo di vincite dal vivo ma anche su siti online privi delle necessarie autorizzazioni.
Secondo la Guardia di finanza di Bologna: “È già stato osservato come il processo di digitalizzazione dell’economia nell’ultimo decennio abbia affiancato agli sportivi tradizionali i cosiddetti gamers, ossia coloro che partecipano a competizioni di e-sport, svolte sotto forma di leghe e tornei in cui singoli giocatori o team di professionisti si sfidano su piattaforme virtuali”. Secondo la GDF sarebbero in corso indagini riguardo a altri "sportivi".

L'inchiesta su Camosci: il giallo sulla residenza fiscale 6uoo
L’invito alla prudenza è massimo quando parliamo di questi aspetti, considerando che si contesta una residenza fiscale in Italia, in particolare a Bologna dal 2019 al 2023. E’ necessario capire, per farsi un’idea sul caso, se uno dei nostri giocatori di maggiore talento fosse effettivamente residente a Malta o a Bologna in quel periodo.
Da nostre fonti (come abbiamo riportato in ato) ci risultava una residenza maltese anche nel periodo contestato. Però queste nostre informazioni vanno naturalmente prese con le pinze, essendo di carattere giornalistico. Visto però che l'inchiesta si basa proprio su informazioni estrapolate dai blog online (molto probabilmente anche da Assopoker) e sui social (in particoalre alcune interviste su Youtube), è necessario dargli la stessa importanza di quelle edotte dalla Guardia di Finanza e dalla Procura.
In materia fiscale, di fatto, l'onere della prova però spetta al giocatore. Nel caso in cui il poker player italiano riuscisse a dimostrare la sua residenza estera, tutte le contestazioni cadrebbero di fronte a una qualsiasi commissione tributaria.
Le nostre sono però solo speculazioni giornalistiche, non sappiamo il giocaore ufficialmente che residenza abbia dichiarato (e anche in quel caso non sarebbe sufficiente, servono comunque prove di aver ato almeno 185 giorni l'anno a Malta ogni anno e di avere un centro di interessi economico e familiare all'estero). Sui criteri di residenza non si scherza ed è facile per le autorità verificare.
Abbiamo provato a contattarlo Camosci ma ci ha invitato a contattare i suoi legali, come è giusto che sia in queste vicende molto delicate. Stiamo provando a parlare con i professionisti dedicati alla sua difesa per chiarire alcuni aspetti.
Chi è Enrico Camosci e quanto ha guadagnato nel 2024? 18663r
Chi segue Assopoker conosce molto bene Enrico Camosci, uno dei giocatori italiani più forti e stimati del circuito mondiale, capace di giocare tornei high roller ai massimi livelli, anche con buy-in proibitivi come è successo nel 2025 alle Triton Series in Corea del Sud. Bolognese di 31 anni, ufficialmente (anche secondo la versione della GDF) vive ed è residente a Malta. Ha ottenuto risultati importanti soprattutto nel circuito europeo dell'European Poker Tour. Non ha mai frequentato con costanza invece le World Series of Poker negli Stati Uniti.
Enrico nel 2024 ci risulta abbia incassato (ma stiamo parlando di vincite lorde e non nette cioè che non considerano la spesa dei buy-in) ben $ 3.286.970. Si è lauretato anche il primo italiano nella classifica GPI Player of the Year 2024, al numero 15 al mondo. Ecco i suoi piazzamenti a premio nel 2024 (periodo nel quale risulta residente a Malta):
Riportiamo questa lunga serie di vittorie e piazzamenti nel 2024 per farvi capire che stiamo parlando di uno dei giocatori più vincenti italiani degli ultimi anni, capace l'anno scorso di piazzarsi al 15esimo posto nel ranking POY GPI.
La speranza è che possa chiarire nel migliore dei modi e chiudere questa vicenda in modo positivo.
Perché sono contestate solo le vincite extra UE 3u3k4k
Nell'Unione Europea vige il principio di Divieto di Doppia Imposizione ed essendo i giocatori già tassati alla fonte (quando pagano il buy-in pagano anche una quota, rake, destinata al casinò che è tassata), le vincite in Europa non devono essere dichiarate.
In merito, se volete approfondire, vi consigliamo di consultare il nostro speciale sulla tassazione del PokerStars Open Campione.
Nel 2011 la Guardia di Finanza iniziò a contestare le vincite del poker live nei tornei disputati sia nei casinò europei che asiatici e americani. I ricorsi dei poker players italiani però furono vinti quasi tutti e si arrivò nel 2014 alla famosa Sentenza della Corte di Giustizia Europea, la “Blanco-Fabretti” che stabilisce che i giocatori residenti in Italia e nell’Unione Europea non sono tenuti a alcun obbligo dichiarativo per le vincite maturate sia live nei casinò terrestri dell’Unione sia online sui siti autorizzati all’interno della stessa UE.
Per la legislazione fiscale italiana però vi è l' obbligo dichiarativo per quanto concerne invece le vincite fuori dai confini dell’Unione Europea e per quei siti che operano con licenze non riconosciute nei paesi UE.
Stati Uniti e la sentenza "Minieri" 464017
Per esempio, i giocatori italiani devono dichiarare le vincite per quanto concerne le WSOP, i campionati mondiali di poker che si disputano a Las Vegas, in Nevada, in base alla convenzione fiscale sui redditi diversi tra Italia e USA. C'è stata una recente sentenza a favore di Dario Minieri da parte della Cassazione ma riguarava gli obblighi dichiarativi valutari, in merito alla detenzione di denaro all'estero del giocatore. Sembra essere un caso diverso rispetto a quello di Camosci.
Montecarlo (Principato di Monaco) 5s1j4f
In base anche a una sentenza della Corte di Cassazione (sentenza del 31 agosto 2020 numero 24589/2020, sezione penale), devono essere dichiarate anche vincite maturate a Montecarlo.
Il caso è quello di un giocatore marchigiano che aveva vinto al Casinò di Montecarlo 1,3 milioni di euro e non aveva dichiarato al fisco italiano la vincita. Il Principato di Monaco come noto, non fa parte dell'Unione Europea e non aderisce all'Accordo sullo Spazio economico europeo. Per la Corte di Appello, il principato gode di un "regime fiscale privilegiato". In base a questo presupposto, il giocatore di Macerata non aveva speranze di poter prevalere in giudizio. Ed infatti è stato condannato a 1 anno sia in primo che secondo grado e la sentenza è stata confermata in Cassazione nel 2020.
Nel periodo contestato, Enrico Camosci nel 2023 raggiunse un importante risultato proprio a Montecarlo, nell'EPT High Roller con buy-in da 25.000 euro per un terzo posto.
Corea del Sud 2h162e
Di recente (2025) Camosh ha anche giocato in Corea del Sud, ma questi tornei non riguardano il periodo contestato (2019 – 2023) ma era già residente a Malta.
Stiamo provando a metterci in contatto con i legali di Enrico Camosci per poter dare spazio anche alla difesa Seguiranno aggiornamenti sulla vicenda.