Forse è vero, di Viktor "Isildur1" Blom ce n'è uno solo, ma aspettate di conoscere questo giocatore e potreste ricredervi: è svedese, senza paura, pochi sanno chi sia e gioca solo NLHE heads-up high stakes.
GLI INDIZI SULL' IDENTITA' - Le similitudini non si fermano certo qui, visto che i due si conoscono e negli anni ati hanno giocato spesso come avversari: la sua identità non è ancora nota al grande pubblico, ma quel che appare ormai certo è che quel "wilhasha" che su PokerStars non rifiuta azione a nessuno è lo stesso "Denoking" che scorrazza fra i tavoli su Full Tilt Poker.
Fra i giocatori che si nascondono dietro questi nickname - oltre alla nazionalità, alla specialità a cui si dedicano, al fatto che non c'è avversario che respingano e che tutti e due abbiano ammesso di giocare live a Macao - c'è anche un'altro aspetto in comune: tutti e due hanno bloccato le proprie statistiche su assopoker.horsewinners.net, non certo perché siano dei perdenti. Considerando che la maggior parte dei giocatori high stakes non si nasconde, la probabilità che si tratti della stessa persona aumenta ulteriormente.
Tra l'altro, all'inizio dell'anno "wilhasha" aveva rilasciato un'intervista molto interessante, dove dimostra di avere una mentalità vicina a quella che caratterizza proprio Viktor Blom.
TEDESCHI E SCANDINAVI, FILOSOFIE CONTRO - "I tedeschi hanno molta disciplina, non fanno errori, si danno degli stop loss e li rispettano - dichiarava - mentre gli svedesi spesso o sono dei degenerati o dei pigri, che hanno vinto molto e non mettono più in discussione il loro gioco. Noi però abbiamo maggiore esperienza, io gioco da quando avevo 16 anni e non mi faccio influenzare dalle perdite". Proprio come Isildur1.
Dichiara di essere, al pari di Viktor, un giocatore che si basa molto sulle proprie sensazioni, su un istinto maturato con l'esperienza che gli permette di adeguarsi rapidamente all'avversario: "Riesco a interpretare stili di gioco molto diversi, per altri professionisti non è così. Di me credo temano soprattutto la mancanza di paura, sanno che non riusciranno a intimidirmi semplicemente puntando forte, e che non mi farò influenzare nelle mie scelte da quanto sto mettendo a rischio giocando".
L'ODORE DEI SOLDI - Eppure le sessioni dove ha perso anche 300.000 dollari non gli sono mancate, ma non pare curarsene più che troppo: "Se giocassi solo per il denaro, avrei smesso 5 anni fa. Ho una bella casa, una bella auto, per una vita agiata bastano 5.000 € al mese, il resto lo considero una sorta di freeroll. A me piace la sfida, riflettere sulle situazioni, sento sempre in dovere di migliorarmi e per questo gioco contro chiunque, a meno che non mi senta davvero stanco".
LA CACCIA AL FISH - Inoltre, secondo lui, il bumhunting che portano avanti i professionisti rischia di rivelarsi miope: "Appena il giocatore scarso perde lo stack il tavolo si rompe, come se giocare una ventina di mani contro altri regular fosse un problema. In questo modo il fish si sente braccato e rischia di smettere, se io fossi un ricco uomo d'affari non giocherei con chi non si confronti con nessuno, se non con me. E' un modo stupido di approcciarsi al poker, nel lungo periodo non è profittevole".
Migliorarsi per lui è fondamentale non solo perché gli piaccia il confronto, ma anche perché è convinto che tutti commettano errori: "Il gioco è lontano dall'essere risolto, e se esistesse un bot in grado di giocare in modo perfetto, vincerebbe 20bb/100 anche contro i migliori al mondo".
L'INFLUENZA DI ISILDUR1 - I due oggi hanno perso i contatti, ma lo scandinavo è convinto che Blom abbia costretto tutti gli altri a mettersi in discussione: "Nel 2009 nessuno dava azione a Tom Dwan heads-up, poi è arrivato questo sconosciuto che lo ha massacrato. Ha dimostrato che tutti possono essere battuti, adottando anche una serie di soluzioni che all'epoca non erano considerate, o almeno non in quel modo".
COME MIGLIORARE IL MINDSET? - Infine un consiglio, da chi si considera ininfluente agli esiti delle sessioni pur ammettendo di non essere un robot: "Non siate felici quando vincete, perché altrimenti sarete tristi quando perdete. Concentratevi invece sulla qualità del gioco che avete espresso, piuttosto che tiltare per un coinflip perso bisognerebbe farlo per gli errori commessi...". Come spesso accade, più facile a dirsi che a farsi.