E’ tempo di bilanci: con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, si è concluso il lungo iter di conversione del tanto discusso Decreto Balduzzi. Dal 2013 saranno operativi i nuovi limiti sulla pubblicità e non solo: vediamo quali sono gli aspetti positivi e negativi del recente intervento normativo nel settore dei giochi.
LUDOPATIE. Il Ministro Renato Balduzzi ha avuto l’indubbio merito di prevedere i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) per i casi di ludopatia e dipendenza da gioco. Si tratta di un fatto storico: per la prima volta il nostro Stato riconosce le problematiche derivanti dai comportamenti patologici che si possono profilare nel mondo del gaming. Deve essere però considerato solo come un primo o; c’è ancora molta strada da fare in questa direzione. Positivo inoltre aver pianificato 10.000 controlli annui da parte delle autorità nei punti di raccolta e nelle sale giochi.
MAGGIORE TRASPARENZA. L’articolo 4-bis dispone che la pubblicità “deve riportare in modo visibile la percentuale di probabilità di vincita” per ogni singolo gioco reclamizzato. L’articolo 5 si spinge oltre prevedendo che sui tagliandi siano contenute “formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, nonché le relative probabilità di vincita…”. Gli avvertimenti dovranno essere pubblicati anche sui siti internet.
NUOVA CULTURA. E’ logico che nel breve periodo queste misure non sortiranno alcun effetto concreto ma saranno uno stimolo per gli utenti finali ad avere un approccio più corretto, moderato e consapevole al gioco (soprattutto da un punto di vista matematico e statistico). Si tratta di condotte che contribuiscono a diffondere una cultura più sana e meno scellerata che può aiutare il consumatore a comprendere come siano errate certe convinzioni o comportamenti (quante persone sono andate in rovina puntando al raddoppio sui numeri ritardatari?).
PUBBLICITA’ INGANNEVOLE. Positivi quindi i nuovi obblighi che – nel lungo periodo – si spera, permetteranno agli italiani di sviluppare un approccio più consapevole nei confronti del gambling, ma sarebbe un errore ritenerli sufficienti. Non è stata prevista alcuna sanzione o forma di controllo sulla famigerata “pubblicità ingannevole” che in questi anni ha diffuso messaggi fuorvianti, inducendo molte persone ad inseguire - ad ogni costo - sogni difficili da realizzare.
CAOS NEL GIOCO TEMATICO? L’articolo 7, sotto il profilo tecnico, lascia inoltre parecchi dubbi ed incertezze interpretative di diritto: nel gioco telematico ad esempio, vi sono questioni ancora irrisolte da 15 anni (pensiamo ai Ctd), e con l’introduzione del nuovo testo, vi è il rischio di ulteriori difficoltà in fase di applicazione della legge: pensiamo al recente divieto sull’impiego di “apparecchiature” telematiche negli esercizi pubblici (dedicheremo al tema, il necessario spazio in un prossimo articolo).
NECESSARIO TESTO UNICO. Sono però altri gli aspetti che lasciano più a desiderare: ci riferiamo ad esempio ai limiti (molto generici) introdotti sulla pubblicità. E’ evidente che tali norme non siano state elaborate, studiate e scritte in maniera coerente ed organica da esperti in materia di gioco pubblico, ma siano frutto di compromessi, con continui ritocchi estemporanei alle norme. Non sarebbe stato meglio introdurre nuovi provvedimenti nel futuro testo unico (in fase di elaborazione e studio) per dare finalmente una disciplina organica e razionale al settore?
NORME DISOMOGENEE. D’altronde ha senso legiferare in materia di gaming (introducendo norme non di secondaria importanza) con un decreto sulla sanità e la salute? Giusto prevedere le ludopatie nei Lea ma, su tutto il resto, le nuove norme sembrano assolutamente fuori contesto tecnico ed i risultati sono senza dubbio deludenti.
LIMITI GENERICI. Gli attuali limiti sulla pubblicità (che entreranno in vigore nel 2013) non garantiranno alcun tipo di protezione ai minori (nel primo testo approvato addirittura si parlava di “giovani”) e per una corretta applicazione, è necessario un regolamento da parte di AAMS. Nel caso contrario l’incertezza sarà sovrana.
DEMAGOGIA. Siamo convinti che i minori siano in realtà tutelati solo con l’oscuramento dei messaggi pubblicitari? Vi era la volontà effettiva di risolvere il problema? Per quale motivo è stata cancellata (dall’ultima versione del testo di legge) la norma che prevedeva l’uso della tessera sanitaria e del codice fiscale per accedere alle slot machine? Sarebbe stata una misura realmente efficace per limitare il gioco ai soggetti più indifesi e problematici.
PROIBIZIONISMO. Nel lungo iter di approvazione era stato proposto anche il divieto assoluto sulla pubblicità (come per i tabacchi) da alcune correnti parlamentari e commissioni. Il dubbio però è il seguente: un tecnico sanitario (o un politico), senza conoscenze specifiche in materia, è consapevole di quali siano realmente le conseguenze di un provvedimento proibizionista di tale portata? La storia ci insegna che gli italiani continueranno sempre a giocare, a prescindere dall'atteggiamento del Governo, perché il gambling nel nostro paese rientra oramai nella nostra cultura ed abitudini.
GIOCO ILLEGALE FAVORITO. Limitando al massimo la pubblicità, i concessionari vengono messi sullo stesso piano di società non autorizzate e fuori da ogni controllo (che oltretutto non pagano le tasse in Italia). Reprimere la comunicazione nel settore vorrebbe dire riconsegnare i proventi del gioco in mani poco rassicuranti, senza risolvere alcun problema (ludopatie, dipendenze, gioco minorile, spesa eccessiva etc).
CANALI AUTORIZZATI. Pubblicità o meno, gli italiani continueranno a giocare. Per questo la comunicazione diventa fondamentale: è necessario indurre gli apionati a divertirsi in maniera sana (spesa equilibrata) e in un sistema controllato e protetto che sia oltretutto utile per la comunità (con importanti benefici per l’Erario). Sappiamo benissimo cosa comporta il proibizionismo nel gioco. Lasciamo da parte la demagogia e cerchiamo di individuare misure realmente efficaci a contrastare gli aspetti negativi.
MACCHINETTE SALVE? Nelle intenzioni del Ministro Balduzzi, il decreto doveva limitare soprattutto l’impiego degli apparecchi da intrattenimento e mantenere lontane le famigerate macchinette dai luoghi sensibili (scuole etc). Alla fine si è rinviato il problema, demandandolo ad un futuro e generico piano di ricollocazione, difficile da attuare.
GIOCO ONLINE PENALIZZATO. In conclusione, se proprio vogliamo fare un bilancio, gli unici effetti penalizzanti della nuova legge saranno per l’online che risentirà dei limiti pubblicitari. Per assurdo verranno tarpate le ali a giochi con il più alto payout (la percentuale di denaro giocato, restituito al giocatore) sul mercato e la più bassa spesa mensile e che richiedono skill maggiori.
PAYOUT E SPESA. Ad esempio, nel cash game il payout è in media tra il 97% e il 98% (per ogni euro, quasi 98 centesimi tornano in tasca ai giocatori). Il payout medio dei giochi tradizionali è del 75%, le slot machine terrestri (presenti nei bar) restituiscono il 75% ogni 140.000 giocate (in un emendamento c'era la proposta di abbassarlo al 70%). Nell' online italiano, il 39% dei giocatori spende meno di 25 euro al mese, il 14% tra i 25 e i 50 euro mentre il 13% vince, secondo i dati diffusi dal Politecnico di Milano. Il gioco da remoto rappresenta solo il 4% della spesa.
EFFETTI PARADOSSALI. Con il futuro quadro normativo post Decreto Balduzzi, il rischio è che la spesa nell'online diminuisca ed aumenti quella nei giochi terrestri, nonostante gli obblighi sulla trasparenza. Le nuove norme, con ogni probabilità, spingeranno il consumatore medio italiano – in modo indiretto - ad “investire” il proprio tempo e denaro in giochi di pura fortuna con payout più basso (slot, Vlt e lotterie che non hanno bisogno di pubblicità) ed abbandonare l’online e gli skill games (a seguito del parziale oscuramento pubblicitario). Gli effetti sono a dir poco paradossali se pensiamo che l'e-gaming è l’unico ad offrire un filtro ed un controllo (uso del codice fiscale e dei documenti d'identità) che impedisce l’accesso ai minori e che permette un monitoraggio più efficace dei flussi di denaro, in ottica di anti-riciclaggio.
Il testo integrale delle norme contenute nella Legge di Conversione del Dl Balduzzi