Las Vegas, il deserto dei sogni dove tutto è possibile, si trova ora ad affrontare un risveglio difficile dai giorni dorati pre-pandemici. Gli hotel casinò della Strip (quel vialone luccicante che rappresenta il cuore pulsante della città) hanno galoppato a ritmo sostenuto nella ripresa post-Covid, ma ora sembra che la corsa si stia affievolendo in un lento trotto.
Strip di Las Vegas: i bilanci segnalano un rallentamento 1a2l45
La famosa Strip di Las Vegas, un tempo esempio lampante di opulenza e sfarzo, è testimone di un trend inquietante: le crepe cominciano a manifestarsi. Carlo Santarelli, analista di Deutsche Bank (uno dei maggiori investitori dei casinò di Vegas), in una recente nota ai clienti ha parlato chiaro: i report trimestrali degli operatori con esposizione alla Strip confermano la presenza di segnali di cedimento. Un camlo d'allarme suonato proprio alla vigilia della pubblicazione dei risultati del primo trimestre di Caesars Entertainment, il gigante del gioco d'azzardo che segue solo MGM Resorts International in grandezza.
Dopo dodici trimestri consecutivi di crescita del Gross Gaming Revenue (GGR) dal secondo trimestre del 2021, il periodo in cui la Strip ha superato i livelli del 2019 per la prima volta, ora assistiamo a un'inversione di tendenza.
Il rapporto del GGR di marzo per il Nevada ha segnato un calo dell'1.65% su base annua, la prima contrazione in otto mesi, un colpo sotto la cintura aggravato dal crollo del 37.2% nelle presenze alle fiere rispetto all'anno scorso.
Il GP di Las Vegas ha favorito solo i Big 1ed4r
Il mondo dorato della Strip sembra ora dividersi in due: da un lato gli eventi di spicco come il Gran Premio di Las Vegas e il Super Bowl hanno favorito i grandi resort di lusso come il Caesars Palace e il Bellagio, dall'altro hanno lasciato a bocca asciutta le strutture di fascia media come il Flamingo (di proprietà di Caesars) e l'Excalibur di MGM. È un divario che non promette nulla di buono secondo gli analisti.

Il perché della "crisi" degli hotel casinò di medio livello 5v1b6w
La cruda realtà è che i benefici finanziari legati al Coronavirus si stanno esaurendo e i consumatori, specie quelli meno abbienti, stanno cominciando a sentire il peso della crisi. "Le proprietà di fascia medio-bassa hanno largamente raggiunto il picco e ora stanno iniziando a declinare", aggiunge Santarelli in tono quasi funereo.
Ma anche l'alta gamma non è al sicuro: in un clima economico incerto, anche i più ricchi potrebbero tirare i remi in barca. Nonostante la resilienza storica dei consumatori benestanti, le sfide macroeconomiche potrebbero mettere alla prova anche i più sfarzosi templi del gioco e del lusso della Strip.
Santarelli conclude con una nota di cautela: il settore delle revenues da baccarat (amato dai ricchi uomini d'affari cinesi), da tempo baluardo del segmento degli high roller, ha raggiunto un plateau. Nonostante la concorrenza accesa, questo pilastro sembra destinato a vacillare, lasciando intravedere la stagnazione che si annida sotto la superficie scintillante di Las Vegas. In questo scenario, la città che non dorme mai potrebbe trovarsi a dover fare i conti con una nuova realtà, meno luccicante ma forse più autentica.
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