Sempre più giocatori di poker si affidano alla meditazione per diventare più forti mentalmente e quindi più competitivi. Soprattutto nel contesto degli high roller live, non è raro vedere professionisti che hanno scelto uno stile di vita più consapevole e spirituale: il primo fu Andrew Lichtenberger, che si è trasformato radicalmente negli ultimi anni, ma in tempi recenti anche Liv Boeree, Igor Kurganov, Fedor Holz, Alec Torelli, Philipp Gruissem e tanti altri giovani fenomeni del poker hanno parlato di quanto la meditazione abbia cambiato in meglio le loro vite e le loro carriera.
Perché si sa, il poker è un gioco nel quale l'aspetto psicologico è fondamentale. Quanti giocatori abbiamo visto andare rotti nonostante un grande talento perché non avevano il minimo controllo sulla propria mente e quindi sulle proprie emozioni? Innumerevoli. Proprio per questo motivo, molti di loro hanno deciso di fare qualcosa di concreto per migliorarsi e hanno adottato un approccio molto interessante sia per la vita che per il poker: la Mindfulness.
La Mindfulness non è propriamente una tecnica meditativa, ma uno stato mentale da utilizzare all'occorrenza per prendere piena coscienza del momento presente. Mindfulness significa riuscire a posizionare la mente solo ed esclusivamente sul momento presente: il ato e il futuro non esistono, ci si concentra completamente sul momento presente. Chi riesce a padroneggiare questa tecnica non solo elimina le ansie per il futuro e i rimpianti per il ato, ma si eleva a una versione superiore di sé stesso: diventa pienamente consapevole e quindi si rende conto di qualsiasi cosa accada dentro di sé e intorno.
Praticare la Mindfulness significa avere un'attenzione totale, scorgere particolari che le altre persone (con la testa rivolta al ato o al futuro) non vedono. Forse qualcuno lo avrà già intuito, ma tutto questo può risultare estremamente utile quando si gioca a poker.
Uno dei più grandi leak di molti giocatori è infatti l'incapacità di restare concentrati sulla mano che stanno giocando. Invece di entrare in una modalità di massima concentrazione e consapevolezza, pensano a situazioni extra-poker, alle mani precedenti, a quanto manca allo scoppio della bolla, a quanti big blind avranno nello stack dopo aver pagato i bui. Si annoiano, parlano con altri, guardando lo smartphone e in linea di massima si allontanano mentalmente dal tavolo. Phil Ivey, al contrario, è noto per essere un giocatore sempre presente e consapevole di qualsiasi cosa succeda. Anche per questo è uno dei migliori di sempre.
Adottare la Mindfulness nel poker significa comportarsi come Ivey: tutto ciò che esiste è la mano che stiamo giocando e tutta la nostra capacità mentale è rivolta al momento presente. Secondo Daniel Negreanu, questo è uno dei segreti dei "giovani fenomeni tedeschi" (come li definisce lui) degli MTT. Professionisti come Fedor Holz devono i loro successi anche alla grande capacità di concentrarsi solo ed esclusivamente su ciò che sta succedendo al tavolo, senza permettere alla propria testa di preoccuparsi del ato o del futuro.
"Non penso che sia una coincidenza che così tanti giovani regular degli high roller e del poker high stakes spendano così tanto tempo a pensare alla vita su un livello più cosciente", ha scritto sul suo blog Daniel Negreanu. "Il gruppo di giovani fenomeni tedeschi mi ha sempre impressionato per le loro conoscenze e la volontà di fare la differenza nel mondo. La meditazione e l'intelligenza emozionale giocano un grande ruolo nelle loro vite".

Daniel spiega che la meditazione e la Mindfulness non sono solo una particolarità di Holz e compagnia: "Faraz Jaka ha detto di aver scoperto il vero valore della vita meditando ogni giorno e si è reso conto che la felicità deriva dalle esperienze e non dalle cose materiali. Andrew Lichtenberger ha scritto un intero libro sulla meditazione che non vedo l'ora di leggere. Non è una coincidenza che queste persone abbiano grande successo nel poker: sono tutte menti brillanti, ma non avrebbero avuto questo successo senza un ottimo mindset. Credo che siano molto più vincenti da quando la Mindfulness è diventata parte della loro vita".
Daniel mette in chiaro che la Mindfulness non migliora le tue abilità, quelle le devi coltivare con studio ed esperienza. Però fa un'enorme differenza nell'avere l'approccio vincente e nel costruirsi un mindset di ferro. L'esempio più importante è quello della bad beat: la maggior parte dei giocatori ci rimugina sopra e torna con la mente in maniera ossessiva allo scoppio, dimenticando completamente che c'è un torneo o una sessione che sta andando avanti. Chi diventa un esperto nella pratica della Mindfulness pensa solo alla mano presente: ciò che è successo e ciò che succederà rappresentano distrazioni che generano un dannoso spreco di energie e un letale calo di concentrazione.
"Mi chiedono spesso come faccio a gestire mentalmente le bad beat", scrive Daniel Negreanu. "La mia risposta è che faccio dai tre ai cinque respiri profondi. Questa è già una forma di meditazione che ti può aiutare a liberarti di tutta l'ansia accumulata. Più mediti e più ti sarà facile gestire queste situazioni in maniera ottimale".
La meditazione e la Mindfulness non sono soltanto utili nella vita di tutti i giorni. Se partiamo dal presupposto che il giusto approccio psicologico è fondamentale in qualsiasi campo, possono diventare strumenti preziosi per rendervi giocatori migliori, in grado di affrontare qualsiasi situazione al massimo delle vostre capacità.
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