Poco dopo aver vinto il Main Event WSOP 2012, Greg Merson ha seguito una sorta di rituale per tutti i campioni del mondo di poker: la prova del cash game high stakes. Solitamente i vincitori del Main Event vengono sempre accolti con molto entusiasmo nelle riservatissime partite high stakes di Las Vegas, perché tradizionalmente chi gioca i tornei non è molto competitivo nel cash game. Si dice ad esempio che Jamie Gold e Peter Eastgate abbiano perso cifre importanti dopo essermi messi al polso il bracciale più ambito.
Nel caso di Greg Merson, però, il discorso è ben diverso: il professionista statunitense era noto a tutti come un ottimo cashgamer, visto che prima dell'exploit alle WSOP 2012 si guadagnava da vivere grindando il cash game 6-max online. Quando Merson si è presentato all'Ivey's Room per prendere parte alla partita più alta della città (presumibilmente a limiti $300-$600 con frequenti straddle a $1.200) è stato "rimbalzato" più volte con motivazioni sempre più assurde, finché non ha capito di non essere un ospite gradito.
La ragione è presto detta: oltre ad essere molto forte (e a rappresentare quindi una minaccia per i businessman) è anche un giocatore piuttosto chiuso e una persona poco propensa al dialogo. I miliardari che si recano all'Ivey's Room lo fanno per divertirsi, e quando si trovano al tavolo un player di questo tipo, che non fa nulla per mascherare il fatto di essere lì solo per vincere i loro soldi, preferiscono alzarsi e andare a giocare d'azzardo ai tavoli di Blackjack e Baccarat o alla roulette.
Ma questo discorso a Merson non interessa: il campione WSOP 2012 si è scagliato pubblicamente contro l'Aria e soprattutto contro il poker manager Jean-Robert Bellande, che da anni gestisce la Ivey's Room. Su Twitter lo ha insultato pesantemente accusandolo di guadagnarsi da vivere facendo il ruffiano (l'espressione utilizzata è molto più colorita) con i miliardari perché non sarebbe in grado di battere neanche il $2-5. Merson ha anche aggiunto che non avrebbe mai più partecipato ad alcun torneo dell'Aria Casino.
Tutto questo è successo tra il 2012 e il 2013. La vittoria di Qui Nguyen ha però ri gli animi, perché poco dopo l'incoronazione del player di origini vietnamite Greg ha scritto su Twitter taggando Jean-Robert Bellande: "Hey, Qui Nguyen potrà giocare nelle tue partite private illegali?"
Il riferimento di Greg Merson è chiaro: visto che Qui Nguyen è apparso a tutti come un giocatore dotato di talento ma non molto preparato tecnicamente, è possibile non solo che verrà ammesso alle partite high stakes dell'Aria, ma che verrà anche invitato. Questo perché Bellande è sempre alla ricerca di giocatori in grado di intrattenere i businessman con uno stile aggressivo e una grande propensione al gambling. Qui Nguyen, che si autodefinisce "professionista del Baccarat", rientra perfettamente nel suo target.
Il motivo per cui Merson è tornato sulla questione è che dal suo punto di vista il comportamento di Bellande sarebbe illegale. Negli Stati Uniti i casinò sono pubblici, ovvero strutture dove chiunque può presentarsi e ha il diritto di giocare. Escludere determinate persone da determinati giochi va contro la legge.
La questione è però complessa e molto discussa, soprattutto perché sono tanti i professionisti banditi da questa partita. Lo stesso Doug Polk (che vive a Las Vegas) ha dichiarato di essersi presentato all'Aria per quattro giorni di fila senza mai riuscire a giocare, se non per pochi minuti in heads-up quando il tavolo si è rotto.
Dietro a queste partite high stakes ci sono equilibri molto delicati: da un lato i poker manager devono garantire che le partite siano equilibrate e frequenti, ma dall'altro vietare l'ingresso ad alcuni individui che non hanno fatto niente di male va contro la legge. È quindi difficile pensare che si possa trovare una soluzione che accontenti tutti, ma una cosa è certa: se anche si arriverà a un accordo, Greg Merson non sarà comunque ben accetto all'Ivey's Room finché il manager sarà Jean-Robert Bellande.