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Come un déjà vu. Il percorso intrapreso dall'industria dei DFS (Daily Fantasy Sport) comincia ad assomigliare sempre di più a quello fatto a suo tempo dal poker online: un incredibile boom iniziale, uno shock causato da problemi legali, una (auspicabile) ripresa una volta assestatasi nell'alveo della legalità.

Lo snodo è proprio l'UIGEA, la legge che di fatto ha portato nel 2011 al Black Friday, la grande 'mazzata' che ha stordito a lungo il poker online americano e mondiale. Paradossalmente, senza l'UIGEA e quel vuoto legislativo in materia Daily Fantasy Sport, siti come DraftKings o Fanduel non avrebbero nemmeno potuto esistere.

Poker DFS

Difficile prevedere con esattezza come andrà a finire, ma ci sono parecchi punti di contatto tra la situazione dei DFS nel 2015 e quella del poker prima dell'UIGEA. Ecco i 10 più evidenti.

1 - L'opposizione di una lobby 1l6c5m

A spingere verso l'approvazione dell'UIGEA fu la lobby dei casinò terrestri, che hanno sempre visto nel poker online un competitor 'ruba soldi'. Oggi, sono i bookmaker sportivi a guardare di traverso il mercato dei Daily Fantasy Sports: uno dei principali oppositori è infatti Joe Asher, il CEO di William Hill, uno dei principali operatori di scommesse al mondo - tra l'altro, molti casinò americani utilizzano la tecnologia di William Hill nelle loro sale scommesse.

2 - Legge federale, legge statale 641t4z

Prima ancora che l'UIGEA venisse approvato, molti stati decisero di bandire il poker online e i giochi da casinò online. Addirittura lo stato di Washington rese il gioco d'azzardo un reato di classe C, punibile con una pena carceraria fino a 5 anni e una multa fino a 100.000 dollari. Non deve sorprendere se New York e altri stati stanno facendo lo stesso con i DFS. A quando il coinvolgimento del Congresso?

3 - Gioco d'abilità o gioco d'azzardo? 7vy

Anche questo è un dibattito che dura ancora oggi nel poker online e che ha caratterizzato i Daily Fantasy Sport sin dalla loro nascita. Se un gioco è considerato di abilità, non può essere d'azzardo, spiegano i favorevoli; la fortuna conta comunque tantissimo, ribattono i contrari. La verità? Come spesso succede sta nel mezzo: sia poker online sia Daily Fantasy Sport sono giochi non completamente basati sulle skill.

4 - Chi ci perde di più? I giocatori vincenti 6m3635

Oltre agli operatori, sono i giocatori davvero vincenti quelli che hanno più da perdere dall'ipotetica chiusura dell'industria dei DFS. Ai tempi, le poker room portarono avanti l'esempio di dozzine di maghi dell'online che avrebbero perso il loro "lavoro" se l'industria fosse stata chiusa. DraftKings ora sta utilizzando la stessa identica tattica, cercando di fare leva proprio su questo.

5 - Pubblicità, un'arma a doppio taglio h4i4t

La pubblicità è l'anima del commercio, lo sanno tutti. Ma che succede quando reclamizzi un prodotto che potrebbe o NON potrebbe essere completamente legale? Che prima o poi qualcuno comincia a farsi qualche domanda. Senza Chris Moneymaker forse non ci sarebbe stato il vero e proprio boom del poker online, ma chissà, forse non ci sarebbe stato neppure il Black Friday…

UIGEA
Il "necrologio" del poker online made in USA

6 - La natura della pubblicità o3v44

Le similitudini tra l'invasione degli spot pubblicitari del poker online e dei DFS non si ferma qui. Entrambi hanno puntato e puntano sul mostrare quanto è glamour lo stile di vita dei vincitori. Il messaggio è: basta collegarsi, fare un deposito e chiunque può essere il nuovo Daniel Negreanu o il nuovo mago dei Daily Fantasy Sport.

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7 - Grossi premi usati come specchietto per le allodole 3i243a

La promessa di una vincita capace di cambiare la vita di una persona è stata una delle fortune del poker online. Ti giochi una ventina di dollari e, se sei bravo (e fortunato) puoi andare alle WSOP e vincere il Main Event. Lo stesso, dieci anni dopo, è successo con il Millionaire Maker di DraftKings o il Sunday Million di FanDuel. Chi non vorrebbe vincere 1 milione di dollari?

8 - Atteggiamento un po' troppo ottimista 5vw1y

Nel 2006, in pochi pensavano che l'UIGEA potesse effettivamente are. L'industria del poker online negli USA era diventato un business enorme. Gli operatori erano convinti che il gioco fosse talmente radicato nella consapevolezza dell'americano medio che una legge che lo bloccasse totalmente fosse impossibile. E invece sappiamo tutti com'è andata.

Lo stesso sta succedendo in queste settimane, con DraftKings che non appare affatto preoccupata. Certo, potrebbe anche essere un atteggiamento solo di facciata. Ma se i DFS dovessero essere dichiarati illegali a livello statale, il loro impero milionario crollerebbe inesorabilmente.

9 - "Più poker/DFS per tutti!" 6g655i

I siti di Daily Fantasy Sport stanno cercando di mobilizzare i giocatori, facendo in modo che siano loro stessi a protestare contro un'eventuale chiusura dell'industria. Fuori dall'ufficio del procuratore generale di New York, qualche giorno fa, si è radunato un gruppetto di 300 persone - anche se secondo i giornalisti, 3 su 4 erano dipendenti di siti di DFS.

I siti di poker provarono la stessa mossa 10 anni fa. Il problema, oggi come allora, è che la stragrande maggioranza degli utenti delle poker room (e dei siti di DFS) è formata da giocatori occasionali, a cui semplicemente non importa poi più di tanto di esporsi in prima persona.

10 - La fiamma non si spegnerà mai del tutto 4l2p70

Nonostante l'UIGEA, nonostante il Black Friday, il poker non è scomparso dagli Stati Uniti d'America. Diversi operatori offshore sono rimasti nonostante tutto, e in alcuni stati dopo qualche anno il mercato è stato regolamentato - sebbene il volume d'affari non si avvicini a quello di un tempo. Lo stesso accadrà presumibilmente anche per i siti di Daily Fantasy Sport.

Claudio Poggi

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