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Poker vs Daily Fantasy Sports: quale premia di più l'abilità? 6n1k6c

Un interessante articolo apparso su CNBC, a firma di Eric Chemi, cerca di analizzare il fenomeno dei Daily Fantasy Sports e della loro impetuosa crescita, cercando di comprendere le prospettive del settore.

BIG SPENDERS

Chi vive negli Stati Uniti si vede oggi letteralmente bombardato dalle pubblicità dei colossi di questo nuovo segmento di mercato del gaming, ed è un dato acquisito che società come Draft Kings e FanDuel spendano in spot televisivi budget di gran lunga superiori a brand di ben altra storia e popolarità.

Un altro dato che attira l'attenzione di CNBC è la tendenza all'overlay come strategia di marketing. Gli attuali leader di mercato stanno spingendo molto sull'offerta di grandi montepremi garantiti, che spesso non vengono raggiunti costringendo le aziende a mettere mano al portafogli per coprire il dovuto. Più che il profitto nell'immediato, la priorità per questi soggetti è infatti il posizionamento, il guadagno di percentuali di mercato che un giorno – evidentemente non troppo lontano, secondo le previsioni – varranno molti soldi.

Ne è convinto un esperto in materia, interpellato da CNBC e volto noto per il nostro mondo: Andy Frankenberger, che prima di diventare poker pro di successo era stato per 14 anni trader a Wall Street.
E anche Frankenberger, come molti suoi colleghi, è stato già contagiato dalla febbre DFS: “Fin dagli anni 80 ho giocato ai Fantasy Sports, e ai Daily Fantasy Sports fin dalla loro nascita”, ammette Frankenberger che poi si lancia in un interessantissimo paragone tra i due mondi – poker e DFS.

DFS PRO vs POKER PRO: QUESTIONE DI EDGE

“L'edge di un pro di DFS su un amatore è nullo, paragonato a quello di un poker pro su un giocatore agli inizi.” Una delle ragioni di ciò, secondo Frankenberger, è il fatto che le quotazioni dei giocatori siano decise dal sito, quindi ciò bilancia eventuali dislivelli di competenze tra un pro e un novellino.

Il poker rimane quindi un gioco molto più skill-intensive, secondo Frankenberger, che infatti non si capacita di come i DFS possano essere legali negli Stati Uniti: “il fatto che tra poker e DFS sia il primo ad essere illegale un po' ovunque in questo paese, è un'autentica beffa”.

Frankenberger dice la sua anche sull'invasione di giocatori professionisti di poker nei tornei DFS e sul loro attuale dominio, dovuto sostanzialmente alla combinazione tra overlay e multientries: “una singola entry di un poker pro non può avere che un vantaggio marginale, su quella di un amatore. Ma i pro acquistano decine, anzi centinaia di entries, e questo costituisce il vero edge: una persona che compra 200 biglietti di una lotteria ha molte più chance di vittoria rispetto a chi ne acquista solo uno”.

OVERLAY + MULTIENTRIES = INVASIONE DEI POKER PRO

Tutto questo assume un senso grazie agli overlay: “Oggi, in molti tornei DFS, i montepremi generati non raggiungono quasi mai quelli garantiti. Ciò significa che ogni singola entry vale molto più del suo prezzo. E fino a che sarà così, ovvero fino a che una entry avrà un EV positivo, è naturale che un poker pro cerchi di approfittarne.”

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Se per Frankenberger il poker rimane molto più skill-based rispetto ai Daily Fantasy Sports, c'è qualcun altro che la pensa in maniera molto diversa.

ED MILLER E UNA PROSPETTIVA DIFFERENTE

E' il caso di Ed Miller, noto autore di libri sul poker e studioso del mondo dei giochi, che ha sviluppato uno studio interessante redatto in collaborazione con Daniel Singer, di cui parlavamo QUI alcune settimane fa.
Secondo quanto emerge da questo studio, i DFS sarebbero ancora più selettivi rispetto al poker, e questo potrebbe ripercuotersi negativamente sulle prospettive di mercato in questo settore.

Perchè un gioco a soldi veri sia popolare (e quindi attrattivo per gli operatori interessati a investirci su) serve il giusto bilanciamento tra abilità e fortuna.
In questo senso il poker è un esempio felice, mentre gli scacchi rappresentano il contrario: il primo è un gioco in cui l'amatore può metter sotto un professionista, in giornata di grazia; il secondo è invece un gioco dove vince sempre il più bravo, e dove quindi praticamente nessuno gioca a soldi.

SKILL, EVOLUTION & BOOM

Tutti quanti sono comunque concordi nell'affermare che oggi i margini di guadagno sono notevoli, anche se al momento è del tutto evidente che la maggior parte del guadagno sia dovuto ai grandi volumi di gioco, più che alle skill necessarie. Ma come successo per il poker, anche questo gioco si evolverà. Soprattutto se la ione colpirà il grande pubblico causando un boom possibilmente più ampio di quello che il nostro gioco conobbe nella seconda metà del decennio ato.

Domenico Gioffrè

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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