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Due leggende a confronto 376k1a
Phil Hellmuth e Antonio Esfandiari hanno infiammato l'attesa dello scontro. Due giocatori che sommati assieme dispongono di 18 bracciali WSOP, 2 titoli WPT, una sequenza di altre vittorie impressionanti e incassi che superano i 50 milioni di dollari nel poker live. Insomma due autentici mostri che vogliono dimostrare di essere i più forti. L'High Stakes Duel è dunque il naturale ring, dove i giocatori convergono per legittimare la propria forza.
Chi vince regna è il motto del format, mentre chi perde ha la possibilità di una secondo match e con posta raddoppiata. Il potenziale montepremi è di 12.8 milioni di dollari. Se il player perdente non chiede un secondo round, il posto resta vacante per 30 giorni e in quel lasso di tempo, chiunque può chiedere di sfidare il campione in carica.
Scintille prima del duello 5z2e27
Il pre-match è carico più che mai, merito anche delle parole di un mai domo Phil Hellmuth. "Antonio è un grandissimo giocatore, ma nel cash game. A livello di tornei ed heads up non credo abbia ancora cucito il gap con il sottoscritto. Avrei molto più timore nello sfidarlo in partite cash game high stakes, dove è un mostro assoluto. Io però sono il più forte player al mondo, ma non tutti mi rispettano".
Mai banale Hellmuth e molto furba la risposta del "Mago": "Finalmente giochiamo e non vedo l'ora di combattere al tavolo. Anche in quarantena non ho giocato molto, con i bimbi piccoli per casa è un problema trovare la giusta concentrazione. Sono un po' arrugginito, ma con Phil la mia forma potrebbe bastare". Per la serie anche Antonio Esfandiari la tocca piano.
Antonio scappa, Phil rimonta za30
Il gioco dialettico esalta i minuti precedenti alla sfida, poi però le parole lasciano spazio ai fatti e i due players regalano grandi emozioni nell'High Stakes Duel. Antonio Esfandiari è il solito martello e prende subito il comando delle operazioni, mettendo una discreta distanza fra se e il 15 volte campione WSOP. Phil Hellmuth sembra soffrire e non poco il gioco aggressivo. Scende in maniera pesante nel count, ma la reazione è dietro l'angolo.
The Poker Brat è un player che sa soffrire. Rubando un termine tanto caro alla Boxe, possiamo affermare che siamo davanti ad uno dei migliori incassatori nel mondo del poker. ato il momento più difficile, Phil Hellmuth mette in campo quello che sa fare meglio. Small Ball come non ci fosse un domani, piccoli piatti che un po' alla volta lo portano ad accorciare le distanze dal Mago. Esfandiari non è più brillante come nella prima parte e inizia a crollare nel count.
Il primo colpo Hellmuth lo sferra con top pair e top kicker. Esfandiari ha a sua volta top pair, ma il pessimo kicker lo induce al fold. Buon piatto per Phil che poco dopo, piazza il soro. Questa volta entrambi hanno un progetto di colore, con "The Poker Brat" che prima hitta il set al turn e poi grazie al board pairato chiude full al river. Su questa carta spara una bet pesante e Antonio deve mollare la presa, ando per la prima volta in svantaggio.
Situazione ribaltata e dopo quasi due ore di heads up si arriva all'epilogo. Phil Hellmuth ha preso il largo e con 7-7 apre le danze, per poi snappare il push di Antonio Esfandiari con q j . Il coinflip sorride a Phil Hellmuth, grazie ad un board nullo e il 15 volte campione WSOP fa suo il primo round dell'High Stakes Duel vs Antonio Esfandiari. Per il player di Palo Alto arrivano 100.000 dollari.
Esfandiari chiede la rivincita 4n3z6r
L'High Stakes Duel avrà il suo secondo round fra Hellmuth ed Esfandiari. Antonio già durante la mano finale ha dichiarato di voler la rivincita e lo ha confermato anche dopo la sconfitta. Dunque ci sarà un altro match in heads up e con 200 mila dollari ad aggiungere pepe alla sfida. "Siamo due Titani, afferma lo sconfitto. Entrambi continueremo a combattere e sfidarci senza sosta". Molto lucida l'analisi di Phil Hellmuth che non perde occasione per mostrare il suo infinito ego e dare qualche stoccata al rivale.
"E' stato un grandissimo match. Lui ha giocato bene a lungo. Credo che ad un certo punto sia arrivato a vincere qualcosa come 12 piatti su 13 giocati nelle primissime battute. Io non ho potuto far altro che lasciarlo sfogare e attenderlo al varco, per poi iniziare la mia scalata. Non mi sono abbattuto e considerando che ho vinto dieci heads di fila, prima di affrontare Antonio, mi sentivo molto confident con la partita".
"Una volta completata la rimonta è iniziata una fase molto difficile per me. Non hittavo quasi mai sul board e ho vinto molti piatti in bluff. Stavo impazzendo per questa cosa. L'errore di Antonio? Quello che fanno tutti. Di chiamare fuori posizione contro di me. Non sono un tipo da chiamare out position".
Se il buongiorno si vede dal mattino, avremo molto di cui parlare e soprattutto con cui divertirci.