Il final table 2003 2m4z
Chris Moneymaker. Un destino già scritto probabilmente nel suo cognome, ma fino a quell'estate del 2003 lui era un semplice contabile d'azienda con la ione per il poker. Una ione che lo porta a tentare la qualificazione per il main event WSOP 2003 investendo pochi dollari, in un satellite online. Minimo investimento e massimo risultato, con il ticket da 10.000 dollari intascato e la possibilità di giocare per un sogno. Quel sogno prende corpo giorno dopo giorno, ma è al tavolo finale che il "contabile" fa il salto di qualità.

In mezzo ad un field niente male, considerando che sugli 839 paganti, raggiungono l'ultimo atto players come Dan Harrington, Sam Farha, Jason Lester, David Singer e Phil Ivey appunto. Insomma lo spettacolo è assicurato, con tanti campioni acclarati pronti a prendersi la ribalta e l'outsider Chris Moneymaker che invece vuol prendersi la storia del poker. La mano che cambia tutto arriva all'inizio del tavolo finale, quando sono ancora 10 i giocatori pronti a battagliare per il titolo.
Nel livello 10.000-20.000 ante 2.000, Chris Moneymaker apre a 60.000 da utg +1 con a q e trova il call di Phil Ivey dal cutoff con 9 9 . Dallo small blind si getta nella mischia anche Jason Lester, il quale è davanti a tutti con 10 10 . Ben 202 mila pezzi compongono il 3way pot e il dealer può finalmente stendere le prime tre carte comuni: q q 6 .
Sori e contro sori 3q5112
Chris Moneymaker hitta il trips di dame e balza davanti a tutti. Un flop decisamente favorevole per il contabile: Lester opta per il check e Chris esce a 70.000. L'unico che non molla la presa è Phil Ivey, mentre Jason dallo small blind getta le carte nel muck. Si prosegue in heads up sulla strada che porta al turn, mentre 342.000 chips ingrossano il piatto al centro del tavolo. In quarta strada nuovo colpo di scena: un clamoroso 9 consegna il full house a Phil Ivey, superando così il trips del rivale.
Chris Moneymaker non appare spaventato e piazza una seconda pallottola a 200.000 unità. Ivey con poco più di 300 mila pezzi totali, opta per l'allin e c'è il call immediato del "contabile". Si a allo showdown con Moneymaker costretto all'inseguimento e soprattutto alla ricerca del miracolo. Soltanto il full house o addirittura il poker di dame possono far vincere la mano. E al river un pazzesco a consegna proprio il full più alto al futuro campione. Phil Ivey è fuori dai giochi in decima piazza per 100 mila bigliettoni, mentre Chris Moneymaker scatta in fuga al comando del count. Lo spartiacque che cambia la storia del poker e che darà vita al boom del poker.