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Che fine ha fatto Jerry Yang? 3d6t1x

Mentre si avvicina il momento tanto atteso dei final Table per il Main Event WSOP 2008, andiamo a vedere che fine abbia fatto il campione in carica, ovvero Jerry Yang. E’ stato visto l’ultima volta al Main di quest’anno, in cui è stato peraltro eliminato molto presto. Ma, al contrario di molti suoi predecessori, e nonostante la somma vinta l’anno prima (8.25 milioni di dollari), Jerry non ha fatto certamente il presenzialista nei circuiti di tutto il mondo.

Non è una persona qualunque, il dottor Yang. A chiunque gli chieda quale sia stato il giorno più felice della sua vita, non risponde – come si attenderebbero tutti – il 18 luglio 2007, giorno in cui si aggiudica il titolo di campione WSOP ed un assegno multimilionario. Il giorno più felice della vita di Jerry è stato quando, nel 1979, il padre gli annunciò che stavano per partire alla volta dell’America. Scappare, sarebbe forse il termine più adatto.

Jerry infatti è appena un bambino quando in Laos, suo paese d’origine, si instaura un sanguinoso regime comunista. Per sfuggire alle torture, la famiglia Yang è costretta a riparare in un campo profughi in Tailandia, dove Jerry perde una sorellina e un fratellino per varie malattie, piaga comune nei campi per rifugiati. Quindi, la fuga piena di speranze verso gli USA, dove Jerry e la famiglia ricominciano da zero. Nonostante iniziali difficoltà con la lingua, Jerry si diploma e si laurea col massimo dei voti, non prima di aver ato un periodo da missionario per le popolazioni svantaggiate.
Jerry diventa così il dottor Yang, psichiatra con una vocazione umanitaria naturale, vista l’infanzia terribile che egli stesso ha trascorso.
Solo in seguito (2005) scopre il poker, ne studia alcuni testi, si qualifica al main event con un satellite da 225$ e, al termine di un noto e fortunato final table, si aggiudica gli oltre 8 milioni di $ del primo premio. Subito Yang dona il 10% del suo premio a tre associazioni umanitarie, e dichiara di essere felice per non dover più lavorare in vita sua.

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Oggi Jerry si dedica ai suoi sei figli, si occupa moltissimo di sociale (è attivista di ‘feed the children’, uno dei tre enti a cui ha donato i soldi del suo premio, ndr) e, quando ha tempo, torna a sedersi ai tavoli da poker, considerandosi un “very very part-time poker player.”

Non sappiamo chi sarà il successore di Yang. E’ molto probabile che sarà un giocatore di poker migliore di lui, ma la storia a lieto fine di Jerry è sicuramente qualcosa di unico, splendido da raccontare.
 

Domenico Gioffrè

Domenico Gioffrè 5q251v

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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