Nei giorni in cui si giocherà il primo EPT in terra magiara, Budapest ospiterà anche l’annuale World Poker Congress. IL WPC e’ una riunione di addetti ai lavori, una sorta di punto della situazione che il poker cerca di fare annualmente. Questa volta il convegno riveste una importanza ancora maggiore, visti da un lato l’inarrestabile espansione del fenomeno texas hold’em su scala mondiale, e dall’altro la crisi economica globale con cui questa ascesa dovrà in ogni caso fare i conti.
Il WPC cerca, ogni anno, di fare da tessuto connettivo tra le varie istanze delle due facce del poker: il LIVE e l’ONLINE. Sono infatti annunciati circa 150 delegati, di almeno 80 aziende impegnate nel settore. Come afferma Dawn Kirkwood, uno degli organizzatori, “c’è un continuo intersecarsi di percorsi e di idee tra le industrie del live e dell’online poker. Il compito del WPC è quello di fare un’analisi approfondita, cercando di far emergere ciò che ha funzionato di più e ciò che lo ha fatto meno. Al termine della 'due-giorni' di lavori del congresso (29 e 30 Ottobre, ndr) verranno tracciati dei percorsi comuni per l’anno in arrivo, ponendosi dei precisi obiettivi di crescita fino alla prossima edizione.”
“Uno dei momenti più costruttivi - prosegue Kirkwood - sarà certamente quello del confronto con una commissione di giocatori professionisti, appositamente nominata. Si ascolterà quindi dalla viva voce dei protagonisti cosa va e cosa non va negli eventi live e nei tornei online. Sia a Stoccolma 2006 (prima edizione, ndr), sia a Malta 2007, è in tale fase che sono nate le discussioni più stimolanti ed illuminanti di tutto il convegno.”
“Abbiamo scelto Budapest – termina Kirkwood – perché è una realtà in forte crescita, all’interno di una zona in grande fermento come l’Europa Centrale. La concomitanza con un circuito di grande interesse come l’EPT è stata certamente un altro dei fattori decisivi.”