[imagebanner gruppo=pokerstars] Salvo rare eccezioni, anche i migliori giocatori quando hanno cominciato col poker tutto pensavano tranne che sarebbero diventati dei professionisti: è stato così anche per Juan Manuel Copani, 26enne di Buenos Aires conosciuto su PokerStars.com col nickname di "proggrezive".
Juan ha cominciato a giocare nel 2009, partendo dal NL2 full ring con 50 dollari sul conto gioco: una storia sentita fin troppe volte, che prenderà sviluppi inattesi, anzitutto per lui. Già alla fine del 2009, quando ancora studiava legge, avrà guadagnato circa 20.000 dollari, decidendo quindi di provare a dare una chance al poker professionistico.
Inizia perciò il 2010 con un obiettivo non poco ambizioso: diventare Supernova Elite giocando NL100 e NL200 fullring, impresa portata a segno con successo ma giocando la bellezza di 1.700.000 mani. Questo risultato gli consente di alzare il tiro, vedendolo seduto ai tavoli dal NL400 al NL2000, ma col tempo ed i risultati che continuano ad arrivare il suo approccio, inevitabilmente, cambia.
Deciso a trovare nuovi stimoli ed a giocare di meno ma guadagnando di più, sceglie perciò di are ai tavoli 6-max, non mancando neppure di "farsi le ossa" in heads-up contro altri regular quando è necessario aprire i tavoli. Uno sport "pericoloso" ma che finisce col ripagarlo, visto che la qualità del suo gioco diventa considerevolmente migliore.
Lo scorso anno lo ha ato ai midstakes, giocando soprattutto NL400 e NL600, mettendo assieme certo non molte mani (complice anche la table selection) ma portando a casa un buon risultato in termini di profit: ancora una volta anziché accontentarsi ha deciso di alzare la posta, diventando un regular sia del NL500 Zoom che del NL1000, il suo livello principale che "mixa" aggiungendo anche il NL2000.
Ad oggi è uno dei regular più apprezzati del suo livello, nonché fresco "nuovo acquisto" di RunitOnce.com, e non è ancora finita: il suo obiettivo dichiarato è spingersi fino al NL5000 e magari addirittura oltre. Anche se non sarà affatto semplice, in fondo neppure arrivare fin qui lo era...