La scorsa settimana vi avevamo aggiornato su un blitz da parte della Guardia di Finanza nel Circolo di poker Double Up di Palermo, in via Principe Paternò con 60 persone che stavano giocando un torneo e che sono state segnalate alla magistratura.
Tra loro molti professionisti, imprenditori, medici, commercianti etc. Tutte le categorie sociali erano presenti in sala a giocare un torneo di texas hold’em, cercando qualche ora di divertimento con le carte in mano. Il bello del poker è che al tavolo sono tutti uguali, soprattutto in un evento freezeout.
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Sequestrato un altro circolo a Palermo, nel quartiere Kalsa 6i4138
In città la notizia ha fatto scalpore, ma per gli apionati di poker le cattive notizie, purtroppo, non sono finite: c’è stata una seconda irruzione delle fiamme Gialle in settimana, in un altro circolo, in una sala nel quartiere Kalsa. Naturalmente le forze dell'ordine fanno il loro dovere su delega della Procura della Repubblica del capoluogo siciliano e devono verificare che la legge sia rispettata, il problema è che non esiste ancora nessun regolamento, nonostante una legge del 2011 lo preveda (ma non è mai stata attuata). Non conosciamo i dettagli della vicenda per poter giudicare. Ma ci sono alcuni aspetti curiosi.
Indagini partite da alcune pubblicità sui social 694k3v
Le indagini sono partite dalle pagine Facebook che pubblicizzavano i tornei serali e tali informazioni sono state incrociate con informazioni raccolte dagli ispettori sul territorio.
Il portale LiveSicilia.it ha rivelato alcuni dettagli: “Le partite si svolgevano di sera con la partecipazione di numerosi giocatori. Benché le associazioni nei propri statuti dichiarassero che i tornei avessero puro carattere ricreativo, gli investigatori hanno rinvenuto denaro contante appena scambiato dai giocatori per ottenere le fiches e partecipare alle giocate”.
In questo caso però bisogna fare chiarezza: il denaro contante circolato in sala serviva per pagare i buy-in dei tornei? Oppure si trattava di partite anche di cash game?
Nel primo caso la condotta potrebbe rientrare anche nella fattispecie prefigurata dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione (che ammette i tornei low buy-in freezeout) nel secondo invece il cash game viene ritenuto come un gioco d’azzardo illegale punibile in base al codice penale.

Il giallo del "sito clandestino online" 6i5i6
Sempre secondo LiveSicilia.it emerge un altro dettaglio importante ai fini dell’indagine: “… dall’analisi dei computer trovati nelle sale gioco sarebbe emerso che gli eventi erano iniziati dal mese di gennaio ‘avvalendosi di un circuito clandestino on line’, dicono gli investigatori”.
Un aspetto che va chiarito: la sala era affiliata a una poker room .com che non ha una concessione per la raccolta dei giochi online dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli? Da questo punto di vista sarebbe un aspetto grave.
Sotto il profilo amministrativo, considerando le regole delle associazioni, nei computer vi erano effettivamente i nomi registrati dei giocatori presenti in sala e questo potrebbe essere un punto a favore del circolo. Ma ci sono tanti dettagli che vanno chiariti per farsi un’idea precisa della vicenda e su quali saranno gli sviluppi processuali.
Palermo, bilancio grave nei circoli tra denunciati e sequestri 5l6i4b
Al momento il numero dei giocatori segnalati è importante, più ci sono 7 denunce nei confronti degli organizzatori (uno per precedenti specifici) per il reato di organizzazione di gioco d’azzardo mentre 63 players per la partecipazione.
Sotto sequestro i due immobili che ospitano i circoli e 3.590 euro oltre ai tavoli e a tutta l’attrezzatura.
La necessità di una regolamentazione 4n3k5o
In questo momento sarebbe necessario un po' di sano pragmatismo da parte della politica che dovrebbe, una volta per tutte, al netto della mera demagogia, regolamentare e disciplinare il settore del poker live, considerando che operano sul territorio parecchi club che sono costretti a lavorare in una zona grigia, seppur disciplinata da sentenze molto chiare da parte della Corte di Cassazione (che consentono i tornei freezeout nei circoli con buy-in di modica entità). In base a quelle sentenze, il Parlamento dovrebbe, una volta per tutte, disciplinare il settore con una legge chiara, invece di farsi condizionare dall'opinione pubblica cattolica e dai populisti che preferiscono chiudere entrambi gli occhi e ignorare che esistono parecchi circoli in Italia che meritano regole chiare sia sotto il profilo dei giochi che fiscali.
Ricordo che la regolamentazione del settore, delegata all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è prevista dalla legge del 2011 voluta dal Governo Berlusconi e dall'ex Ministro dell'Economia Tremonti che aveva visto nel settore del live una potenziale risorsa fiscale.