Due giorni fa ha compiuto 10 anni un evento unico, nella storia del poker in Italia. Non è un braccialetto, non è una vittoria EPT e nemmeno una grande ricorrenza del poker online. Parliamo del primo - e finora unico - intervento di un esponente politico in parlamento, in aperta difesa del Poker Texas Hold'em. Sì, il poker amarcord di oggi è su Mario Adinolfi, quando era On. Mario Adinolfi.
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Il 16 ottobre del 2012, alla Camera dei Deputati, si discuteva il provvedimento poi ato alla storia come Decreto Balduzzi. Tra gli interventi in calendario, c'era quello di un allora deputato del Partito Democratico: Mario Adinolfi. Già al tempo Mario era molto noto nell'ambiente del poker per esserne un frequentatore abituale, con apprezzabili risultati. Certo però il giornalista, politico e scrittore romano non si aspettava che quell'intervento lo avrebbe consegnato alla storia. Che è sempre storia, anche se di nicchia come quella del poker italiano.
Cosa è cambiato da allora per il poker 156ir
Quando si ascolta un discorso del genere e si pensa che è stato pronunciato 10 anni fa, viene da chiedersi quanti i avanti si siano fatti da allora. La risposta, purtroppo, è tristemente ZERO. Non solo, perché si sono fatti anche dei notevoli i indietro.
La famosa regolamentazione del poker live non ha mai visto la luce, e chissà quando mai la vedrà. La pubblicità sul gioco, motore fondamentale per il settore che già era stata notevolmente limitata dal Decreto Balduzzi, verrà poi definitivamente vietata dal Decreto Dignità del 2018. L'unico o in avanti si era registrato nell'apertura alla liquidità condivisa, di cui l'Italia si era fatta promotrice ed era tra i paesi firmatari. Peccato che poi abbia deciso di abbandonare il progetto, un abbandono di cui non abbiamo mai avuto una motivazione ufficiale.

Mario Adinolfi ieri e oggi 2k1bi
Oltre alla tristezza nel valutare il peggioramento delle condizioni del movimento poker 10 anni dopo questo apionato quanto unico intervento, viene naturale pensare anche a quanta acqua sia ata sotto i ponti per Mario Adinolfi. Da deputato prima, e candidato alla segreteria poi, del Partito Democratico, Mario abbandonò polemicamente la nave per iniziare un percorso - personale e politico - che lo ha via via portato su posizioni sempre più lontane dal partito che aveva contribuito a fondare.
Oggi Adinolfi è reduce da una avventura elettorale che non è andata a buon fine e non l'ha portato al ritorno in Parlamento dopo qualche legislatura di stop. Al poker ha continuato a dedicarsi anche se solo a titolo personale, da regular di circuiti come l'EPT e non più come possibile leader spirituale di un intero movimento, ruolo che dopo quell'intervento di 10 anni fa sembrava poterglisi adattare alla perfezione.
Tuttavia, nonostante il disimpegno "politico" dal poker, va dato atto a Mario di non aver mai rinnegato la sua ione per il giochino, anche di fronte alle solite battutine che additano il suo essere un giocatore di poker come un attributo dispregiativo.