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Win It All è il nuovo Rounders? Neanche per sogno! La nostra recensione 227114

Lungi da noi volerci sostituire ai critici cinematografici, ma quando capita di leggere che Win It All sarebbe l’erede ideale di Rounders, il film-manifesto del Texas Hold’em, qualcosa scatta – per citare una ben nota pubblicità.

Così, approfittando del fatto che la pellicola diretta da Joe Swanberg (Drinking Buddies – Amici di bevuta e Un tranquillo weekend di mistero) è appena sbarcata su Netflix, abbiamo deciso di guardarla e di recensirla per voi.

Alla fine di questa lettura ci ringrazierete… per avervi fatto risparmiare un’ora e mezza del vostro tempo.

Win It All: la trama 14665e

Win It All è la storia di Eddie Garrett, (più che) trentenne perditempo che per pagarsi il vizietto del gioco d’azzardo lavora come parcheggiatore. La sua vita cambia quando un amico – non proprio raccomandabile – gli affida una borsa “da conservare fino al mio ritorno” prima di andare in galera. Una borsa, manco a dirlo, piena di soldi.

Eddie non riesce a resistere alla tentazione di usare quei soldi per giocare e naturalmente perde. Così si rivolge al fratello, che lo assume nella ditta di famiglia.

Eddie riga dritto per un po’, conosce una bella ragazza e le cose sembrano andare per il verso giusto, dal momento che avrebbe 6 mesi di tempo per guadagnare denaro a sufficienza da rimettere nella borsa ciò che ha tolto – anche grazie a un prestito del fratello.

Il piano però va a rotoli quando Eddie riceve la telefonata dall’amico al gabbio che gli annuncia la propria scarcerazione nel giro di una settimana…

 

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Rounders a chi? 2o4f5q

Diciamolo chiaro è netto: Win It All con Rounders non ha niente a che spartire. Se vogliamo proprio paragonarlo a un gambling movie, è più simile a California Split (California Poker il titolo italiano) - ma neppure così tanto.

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Il protagonista ha il volto ruvido di Jake Johnson, attore dalla vis comica spiccata – gli va concesso – e mattatore di una serie tv di buon seguito - New Girl, con Zoe Deschanel. Per chi ha imparato ad apprezzare il Nick Miller di New Girl, Eddie ne è una versione leggermente rivisitata per adattare il personaggio alla storia.

Una storia che però ha poco a che fare con il poker, se non nella parte finale, quando arriva (ATTENZIONE, SPOILER!)  l’immancabile redenzione nella partita high stakes della vita, quando tutto sembra andare a scatafascio prima del rush miracoloso conclusivo.

Eddie Garrett, aka Jake Johnson

Love story fiacca, personaggi deboli 5m415a

Se almeno la storia d’amore fosse di quelle giuste, il film si lascerebbe pure guardare. E invece il rapporto tra Eddie e la ragazza incontrata per caso in un bar è più piatto di una tavola da surf: comincia, prosegue e infine si conclude senza il benché minimo sussulto.

Non che i personaggi di contorno facciano chissà cosa per aiutare lo spettatore a non distrarsi: il fratello del protagonista è una sorta di macchietta, gli amici spiaccicano sì e no una ventina di parole in tutto il film, il confidente di Eddie compare in mezza dozzina di scene e soprattutto manca un dannatissimo antagonista.

Qualche buono spunto non basta 43c6p

Win It All non è completamente da buttare, sia chiaro: Jake Johnson è un attore di cui sentiremo ancora parlare e ci sono alcuni spunti di riflessione interessanti, sebbene non vengano mai approfonditi più di tanto.

Per esempio, il regista avrebbe potuto entrare maggiormente nel dettaglio della ludopatia, una malattia che spesso non riguarda la voglia irrefrenabile di giocare, quanto la ricerca del brivido che solo una grossa perdita può dare.

“I’m addicted to losing” (“Sono dipendente dalla sconfitta”), dice chiaramente Eddie ad un certo punto del film. Ecco, puntare di più su questo risvolto psicologico e meno su dialoghi confusi e accavallati non sarebbe stata una cattiva idea.

In sintesi: se non sapete come are un’ora e mezza, Win It All vi riempirà questo buco. Ma credeteci: meglio rivedersi il mezzo flop di Lucky You. Al confronto, quello era un film da Oscar.

Claudio Poggi

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