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Perché le World Series of Poker sono state acquistate da NSUS? Il prezzo è giusto? Quali sono gli obiettivi 33192

NSUS (GGPoker) ha fatto un affare o l'hanno fatto a Las Vegas il colpo?

Nel operazione estremamente onerosa . Ricordo che Harrah's (poi diventata Caesars E.) ha acquistato nel 2004 il brand delle World Series of Poker per 50 milioni di dollari e dopo vent'anni le ha rivendute a 500 milioni. Una plusvalenza lorda di 450 milioni. Ha aggiunto di fatto uno zero all'investimento iniziale. Un affare se pensiamo che per 20 anni la manifestazione estiva mondiale rimarrà nelle proprietà di Las Vegas di Caesars (la parte cedente).

Vendita WSOP: Il prezzo è giusto per NSUS - GGPoker? 3d2pb

Facciamo un recap dei numeri dell'ultima edizione:

  • 437,4 milioni di dollari di montepremi distribuiti
  • rake lorda incassata 43,3 milioni
  • 13 milioni sono stati però destinati ai costi del personale per i tornei
  • Il margine è stato di circa 30,2 milioni
  • Su questi 30,2 milioni bisogna però dedurre le tasse, i costi dell'organizzazione delle strutture, l'ammortamento delle strutture, la manutenzione (per GGPoker le spese saranno soprattutto sull'affitto delle strutture che ospiteranno le prossime WSOP)
  • Secondo fonti affidabili, considerando i diritti di ritrasmissione (20 milioni circa), alla fine ogni anno dovrebbero fruttare le WSOP estive una somma tra i 30 e i 40 milion d profittii, dipende da diverse variabili, in primis i costi per gli affitti che non saranno banali.

L'investimento iniziale (500 milioni) potrebbe essere ammortizzato in 12 o 13 anni. Per il poker un'era geologica. Ma siamo certi che le WSOP rimarranno tali e inoltre GGPoker non abbia altri obiettivi? Non penso che a NSUS abbiano fatto i conti della serva così come abbiamo fatto noi, bensì vi siano delle strategie ben chiare e delineate. Vi sia una visione, visto che GGPoker negli ultimi 5 anni è cresciuta in modo esponenziale.

Non penso insomma che NSUS abbia acquistato le WSOP guardando solo alla rake.

Primo target: espansione mondiale del brand WSOP 5b181e

A nostro avviso bisogna partire dal presupposto che i manager di GGPoker vedono un’espansione mondiale del brand WSOP e lo hanno anche dichiarato senza nascondersi. Ma non è solo una questione di marketing: vogliono portare gli eventi legali alle WSOP ad avere una conoscibilità mondiale, soprattutto in Asia, dove il poker non è però così popolare come percepiamo (erroneamente) noi occidentali. In Cina e nei paesi limitrofi, il successo del baccarat è inespugnabile, però NSUS nasce proprio in quei mercati, li conosce bene e ha investitori che sono ben introdotti proprio in Asia.

Caesars non è riuscita a rendere le WSOP un fenomeno mondiale, le cause del fallimento 372m5q

In ogni caso Caesars – negli ultimi 15 anni (diciamo dal black Friday in poi) - ha provato a rendere WSOP un brand globale a 360 gradi ma non c’è riuscita, forse perché le sue strutture sono sempre state molto vincolate alle logiche del mercato statunitense.

Naturalmente, per brand mondiale intendiamo un marchio che sia conosciuto non solo tra i giocatori di poker ma che sia più mainstream tra gli apionati di sport in tutto il mondo.

Vi faccio un esempio: quando la Formula 1 è ata da CVC a Liberty Media ha espanso la sua popolarità non solo in Continenti dove era poco conosciuta (in genere è stata principalmente seguita in Europa, Brasile e Argentina), ma soprattutto sta espandendo il suo bacino d'utenza conquistando i giovani, grazie alla produzione tra Liberty media e Netflix della serie "Drive to Survive".

Caesars ha lavorato molto bene sul mercato americano con ESPN, ma negli altri paesi, la trasmissione delle WSOP non è così facilmente accessibile e non è un fenomeno mainstream.

Prima del black friday ci si è arrivati motlo vicino ma grazie soprattutto agli investimenti di Pokerstars e Full Tilt negli altri mercati. Poi - grazie anche alla complicità di Caesars (pensiamo alle connessioni con il Senatore del Nevada Harry Reid) - con l'inchiesta sul Black Friday, avendo fatto piazza pulita dei concorrenti, WSOP si è trovata da sola a promuovere il poker a livello globale, ma fallendo miseramente. Un vero autogoal.

La room online e il brand WSOP potrebbero creare un volano differente e realmente contribuire a una crescita mondiale secondo i calcoli dei nuovi proprietari. L’obiettivo è quello.

Michael Kim , CEO di NSUS Group Inc, l’ha dichiarato in modo aperto che le intenzioni sono quelle di rendere le WSOP un evento effettivamente mondiale e non più regionale, perché al di là del nome, la competizione ha sempre gravitato intorno a Las Vegas. Non raccontiamoci frottole e guardiamo in faccia la realtà anche noi europei: le WSOP Europe sono un evento minore (sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo), per non parlare delle edizioni asiatiche e oceaniche.

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In Europa spicca l’European Poker Tour, mentre WSOP Europe è un evento prestigioso ma rimane di nicchia rispetto alle WSOP Global.

NSUS ha nel suo business dell’online senza dubbio un volano importante per cercare di penetrare anche mercati fino ad ora inaccessibili. C’è una frase dell’amministratore delegato Michael Kim che mi è rimasta impressa: “NSUS intende espandere le WSOP in tutto il mondo, posizionandosi all'avanguardia nella crescita del poker".

La Globalizzazione del poker e il ruolo delle lobby, chi vuole guidare la nuova regolamentazione 43234o

NSUS Group vuole guidare da leader l’espansione del poker nel mondo negli anni 2020 come avevano fatto PokerStars e Full Tilt nel pre-black Friday (2011)? Ci riusciranno?

PokerStars riuscì a far regolamentare parecchi mercati nel mondo con l'azione efficace di Isai Scheinberg ma quando si avvicinò pericolosamente al Nevada e alla regolamentazione federale del poker statunitense, guarda caso scoppiò l'inchiesta Black Friday che è stato l'evento che ha frenato l'espansione della popolarità del poker nel mondo.

La globalizzazione del poker è una sfida molto difficile che Caesars ha perso, ma l’atteggiamento e l'attitudine di GGPoker è di cercare di aprire più mercati possibili.

Pensiamo nel nostro piccolo al mercato italiano: liquidità internazionale mondiale dei .com . Ci riusciranno? Difficile, la maggior parte dei concessionari italiani sono contrari, ma la sfida è aperta.

Flutter (proprietaria della rivale PokerStars), ad esempio, non sta a guardare e vedere accrescere il suo potere in Italia con l'acquisto di Sisal e con l'offerta da quasi 2,3 miliardi di euro per Snai. La stessa società del CEO Peter Jackson sta diventando sempre più influente negli States con FanDuel e la stessa Stars.

Il target dell'apertura e regolamentazione negli USA g5p15

Forse l’obiettivo principale di NSUS è proprio penetrare in maniera decisa nel mercato statunitense e, con il brand WSOP, è molto probabile che ci riusciranno. Già in Canada hanno lavorato in modo determinato.

L’obiettivo potrebbe essere quello di guidare azioni di lobby molto ambiziose e, attraverso il buon nome (World Series of Poker) e i buoni uffici politici e lobbistici di Caesars (in ato molto connesso con il Partito Democratico), cercare di regolamentare il poker online in tutti i 50 stati. Obiettivo molto ambizioso e difficile da raggiungere, ma abbiamo potuto osservare un processo simile nelle scommesse: negli USA è cambiato il vento e molti Stati stanno aprendo al betting, casualmente l'inversione di tendenza si è verificata appena una lobby forte (e ben strutturata) si è presentata alla porta della Corte Suprema e del Congresso USA. Coincidenze?

Sinceramente penso che questa operazione vada ben al di là dell'organizzazione delle WSOP, con obiettivi di espansione ben delineati, ma potrebbe anche avere risvolti positivi proprio in termini organizzativi sulle World Series of Poker, con un'espansione della competizione a livello mondiale, con una visione non più solo Las Vegas centrica.

Luciano Del Frate

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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