Una bellissima chiacchierata con Gino Morello, giramondo per ione e necessità, che dopo varie peripezie che lo hanno forgiato, è ormai da tempo atterrato nel mondo del poker con ottimi risultati.
Il suo porto sicuro è diventato l'arena degli Spin & Go e, come leggerete, Gino ha tanto da raccontare.
Buona lettura!
Ciao Gino, vuoi raccontarci qualcosa di te?
Ciao Andrea, mi presento, sono Gino Morello, laureato in ingegneria informatica e originario della Calabria. Come tanti, ho lasciato la mia terra e oggi vivo a Roma, dopo un’esperienza di circa un anno all’estero, a Barcellona.
Gino Morello: il rapporto con le mie origini 6p6e4y
Ci sono parecchie storie di ragazzi che lasciano la propria terra per andare a cercare di farsi una vita dove le proprie competenze vengono riconosciute, che esse siano prettamente professionali legate ad un lavoro “normale”, sia per chi prova a misurarsi in un mondo come quello del poker. Quanto ti manca la tua terra? Per quali motivi e se, oggi come oggi, torneresti nella tua Calabria.
La Calabria è un elemento fondante della mia identità, ma il legame che ho con essa non è un'assenza di conflitto, anzi. È un rapporto fatto di amore e frustrazione, di apprezzamento per la sua bellezza e la sua storia, ma anche di una consapevolezza di ciò che mi è mancato o che non riuscivo a trovare. Non è questione di mancanza in senso romantico, ma di una comprensione che, per quanto io sia legato a quella terra, non è più la mia dimensione ideale per crescere o per affrontare certe sfide. Il distacco non è mai semplice, ma credo che sia necessario per evolversi. Ho imparato che a volte allontanarsi ti dà la giusta prospettiva per comprendere meglio te stesso e ciò che hai dentro. Oggi la Calabria la sento come una parte di me che, pur essendo profondamente radicata, si svela in maniera diversa, senza il bisogno di viverci quotidianamente.
Quando hai cominciato a nutrire la ione per il poker?
Il poker ha fatto parte di me sin da giovanissimo. A 18 anni, mi sono avvicinato a questo gioco. Poi, mi sono trasferito a Bologna per l'università e il poker è finito un po' nel dimenticatoio. Anni dopo, quando la necessità di trovare una stabilità mi ha spinto a cercare nuove opportunità, il poker è tornato nella mia vita. Se inizialmente era un modo per cercare di realizzarmi, ora è diventata una vera e propria ione, che mi spinge a migliorarmi ogni giorno.
Quindi hai cominciato con format che nulla hanno a che vedere con gli spin e go. Mtt o cash game, immagino.
Sì, ho iniziato da solo con i Sit and Go, poi entrato in contatto con Magia entrai a far parte della scuola e iniziai a giocare cash game seguito da loro.
Avevi raggiunto qualche risultato particolare all’epoca?
Ricordo di aver raggiunto discreti guadagni che, data la mia giovane età, andavano più che bene. Ho giocato fino a toccare il NL100, ma è stato un periodo piuttosto breve dove tutto era diverso io, il gioco e il mondo intorno a me. Poi, quando ho iniziato l'università, ho smesso totalmente di giocare, mettendo da parte il poker per concentrarmi su altro.
In tutto questo che tipo di ruolo ha avuto la scuola di poker, Pokermagia, che frequenti?
È proprio a Barcellona che è iniziato il mio percorso pokeristico con Magia, alla ricerca di qualcosa che mi desse stabilità ed un certo grado di libertà.
Ho avuto il mio primo contatto con la scuola di PokerMagia a 18 anni. È stato un periodo breve, ma intenso, che mi ha lasciato un'impronta.
PokerMagia è una guida costante, che va oltre l'aspetto tecnico, aiutandomi a diventare un player vincente. La sicurezza che la scuola mi dà sugli aspetti tecnici del gioco ha un impatto fondamentale sul mio mind set. Sapere di fare la cosa giusta, anche nei momenti difficili, aiuta a ridurre al minimo gli errori e aumenta la consapevolezza di sé. Questa fiducia nelle proprie capacità tecniche è cruciale per sviluppare un mind set solido, e in questo PokerMagia ha un ruolo fondamentale.

Il aggio agli Spin di Gino Morello 4m361m
Quando hai deciso di are agli spin?
Più che una decisione una scelta ottimale consigliata dalla scuola, gli Spin & Go per la loro natura a differenza di altre varianti dove il tempo di gioco è vincolate, offrono maggiore libertà: una partita è estremamente rapida e posso gestire il mio tempo in modo più autonomo.
Pensi di voler continuare a fare il giocatore? E che tipo di prospettive pensi possa avere una carriera come quella del pokerista?
Ad oggi voglio continuare a fare il giocatore perché mi piace e mi apiona. Le domande che mi pongo non riguardano prospettive precise e di carriera, ma sono legate alla mia persona: dove posso arrivare? Ho le capacità per superare le difficoltà lungo il percorso? Posso diventare più forte? È questa curiosità, che a volte sfiorano l’ossessione.
Se sei diventato un giocatore vincente, come investirai il frutto del denaro vinto?
Come dicevo non sono concentrato su queste dinamiche; il gioco i suoi confini e su come possano essere superati, sono le cose su cui mi focalizzo. Il resto credo verrà da sé.