[imagebanner gruppo=pokerstars] Trovarsi a difendere il grande buio dopo l'apertura del giocatore sul bottone è una delle situazioni di gioco più comuni nel cash game 6-max, ma anche una di quelle che possono creare più problemi e che quindi possono offrire più spunti di riflessione, come ci dimostra questa mano giocata al NL200.
Entrambi i giocatori hanno stack effettivi di 100 big blind, e non abbiamo informazioni né sul nostro avversario né su un eventuale "flow" della partita. Sappiamo però che il bottone apre a 5 dollari, e che il grande buio difende con q 9 , affacciandosi ad un flop che porta con sé a j 9 .
Il bottone c-betta ad 8 dollari su piatto di 11, ma il grande buio chiama, ed il turn è la q , carta sulla quale il nostro avversario piazza una second barrel da 21 $ su piatto di 27 $. Il grande buio chiama nuovamente, e così il board si completa con il 2 . Di fronte ad un nuovo check, il bottone punta una terza volta, mettendo nel piatto 55 dollari su un totale di 69 $. E così il giocatore sul grande buio si chiede che fare: può chiamare? Le risposte su RunitOnce.com sono state numerose, ed è intervenuto anche Ben "Sauce123" Sulsky.
Come fa giustamente notare qualcuno, il range del grande buio non è cappato, in quanto le combo di KT (che gli consegnano scala) potrebbe giocarle in questo modo. Tuttavia, il bottone ha il vantaggio di poter avere nel suo range anche tutta una serie di mani molto forti che il grande buio raramente ha, in quanto molte delle combo che gli consegnerebbero set o two pair su questo board le avrebbe 3-bettate preflop più spesso che no.
In questo senso, il giocatore sul big blind si rende conto di avere in mano quasi un bluffcatcher, e tuttavia a ben guardare uno fra i migliori che possa avere, come sottolinea Steve Paul, coach della piattaforma e regular del NL200 Zoom: "Si tratta di una mano che non blockera le combo di bluff del bottone, ed invece blockera i suoi possibili set e two pair migliori - fa notare - il fatto che q 9 non batta mani che puntano per valore, non significa che sia una mano per cui sia indifferente chiamare o foldare".
In altre parole a suo avviso dovremmo chiamare, a patto ovviamente che il nostro avversario bluffi abbastanza fra flop e turn: "Se questo è vero, è probabile che bluffino a sufficienza anche al river, visto che il grande buio potrebbe avere nel range abbastanza OESD con una coppia che non chiamano".

Una posizione che anche Ben Sulsky dimostra di convidivere: "Dal mio punto di vista, il bottone al turn avrà un buon ammontare di gutshot che punta sia lì che al river, in modo da poter essere bilanciato ed estrarre tre street di valore quando avrà una mano come two pair o migliore. Tutte mani come da K6 a K8 offsuited, o delle combo che contengono un dieci come T6 suited o T7 suited. Anche se non le punta tutte al river, questo di fatto costringe chi è fuori posizione a chiamare con un range ragionevolmente ampio al river".
Una conclusione a cui sembrava essere giunto anche "hero", che pur non rivelando la conclusione della mano aveva premesso: "Chiamerei con questa mano, perché mi sembra un po' troppo forte perché possa foldarla". E così, verosimilmente, è quello che ha fatto