[imagebanner gruppo=pokerstars] Nel mondo del poker, neppure chi ha avuto successi davvero significativi come Max Silver può dire di esserci riuscito facilmente, malgrado spesso possa sembrare il contrario.
Il britannico è infatti da anni apparentemente sulla cresta dell'onda grazie ai tornei, ma come spesso accade una volta che si mettono i piedi in acqua il mare si rivela sempre più burrascoso di quanto non possa apparire in una fotografia: "Quando chiesi a mia moglie di sposarmi, ho attraversato il downswing più brutto della mia carriera, stiamo parlando di centinaia di migliaia di dollari - ha dichiarato in un'intervista di Lee Davy per PokerListings.com - sono riuscito a superarlo, ma ha messo in dubbio sia le mie certezze che la mia carriera".
Un colpo molto duro da digerire, ed in particolar modo in quella fase della sua vita: "Quando non dovevo rispondere che di me stesso, il denaro non era poi così importante, se perdevo 50.000 dollari mi sentivo infastidito ma sapevo che sarei stato capace di vincerli di nuovo. In quella situazione invece, era come se ogni 10.000 dollari persi fossero sottratti al mio futuro, mi è servito del tempo per abituarmi a questa nuova prospettiva".
E paradossalmente per lui è stato relativamente più semplice rispetto ad altre situazioni analoghe, visto che anche la moglie lavora nel mondo del poker: "Questo mi ha aiutato molto, anche perché sicuramente in quei periodi non sono la persona più piacevole da avere attorno - ammette - è utile anche per avere un su come ti comporti in generale, in modo da capire quando magari hai sbagliato senza rendertene conto, e trarre una lezione da questo".
Naturalmente tutto questo non finisce sotto i riflettori, e così anche persone che hanno modo di vederti tutti i giorni o quasi finiscono spesso con l'avere una visione decisamente distorta della situazione: "I miei vicini l'altro giorno mi hanno domandato se non spenda le mie giornate sorseggiando Martini - ha raccontato - gli ho dovuto spiegare che la vita del giocatore di poker non assomiglia sempre a quella di James Bond".
E se anche chi l'ha scelta per sé lo sa bene, riuscire a farlo capire sarà sempre una missione (quasi) impossibile: "Non consiglierei a qualcuno di cominciare oggi con la strada del professionismo - premette con franchezza - ma è altrettanto vero che per chi è disposto a lavorare duramente ci sono ancora dei soldi da guadagnare, e probabilmente è stata anche questa prospettiva a farmi resistere".